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La dieta mediterranea rappresenta non solo un regime alimentare, ma un vero e proprio patrimonio culturale che unisce tradizioni, storia e salute.
Recentemente, si è svolta a Petrosino, in Sicilia, la Summer School intitolata “MEditerranean diet, bioDivErsity and functionAl food – MEDEA”. Questo evento, parte del progetto europeo INVEST, ha coinvolto 28 studenti provenienti da diverse università, uniti nella scoperta e nell’approfondimento di questo straordinario patrimonio.
Durante la Summer School, gli studenti hanno partecipato a lezioni teoriche tenute da esperti italiani e internazionali. Queste lezioni hanno coperto vari aspetti della dieta mediterranea, analizzando la sua importanza culturale, storica, sociale e nutrizionale.
I temi trattati hanno incluso il ruolo di alimenti tradizionali come il vino, il formaggio e l’olio d’oliva, con un focus particolare sui fitocomplessi e sui nutraceutici che contribuiscono al mantenimento di un microbiota intestinale equilibrato.
Le attività pratiche del pomeriggio hanno offerto agli studenti l’opportunità di visitare piccole aziende locali, molte delle quali a conduzione familiare. Queste realtà produttive incarnano i valori di sostenibilità e responsabilità sociale tipici della dieta mediterranea.
Durante le visite, i partecipanti hanno potuto degustare prodotti tipici e comprendere come tradizione e biodiversità si intrecciano nella cultura alimentare siciliana.
Oltre alle esperienze culinarie, il programma ha incluso visite a luoghi storici come Erice, Mazara del Vallo, Trapani e le Saline. Questi luoghi raccontano la storia millenaria della Sicilia, un crocevia di culture che, nel corso dei secoli, ha visto l’influenza di greci, romani, arabi, normanni e spagnoli.
Questa straordinaria mescolanza ha dato vita a un’identità culturale unica, simbolo della ricchezza del Mediterraneo.
Un sentito ringraziamento è stato rivolto al Comune di Mazara del Vallo e a diverse aziende locali per la loro ospitalità, che ha reso possibile un’esperienza formativa di alta qualità. Le collaborazioni con realtà come il Caseificio Giammanco, l’Azienda Vitivinicola Mustazza e altri produttori locali hanno messo in luce l’importanza di un approccio integrato alla ristorazione e alla promozione della cultura gastronomica.
In un contesto più ampio, la ristorazione collettiva in Italia svolge un ruolo cruciale nel garantire l’accesso a pasti sani a milioni di persone. Con quasi un miliardo di pasti serviti ogni anno, questo settore è fondamentale per il welfare del paese. Tuttavia, la sua importanza è spesso trascurata. Durante un recente summit a Reggio Emilia, esperti del settore hanno sottolineato la necessità di riconoscere e valorizzare adeguatamente questo servizio, che opera in scuole, ospedali e luoghi di lavoro.
La sostenibilità economica della ristorazione collettiva è attualmente a rischio. La pressione sui costi e la mancanza di adeguate politiche pubbliche possono portare a una crisi sistemica, compromettendo la qualità dei servizi offerti. Le istituzioni sono chiamate a intervenire per garantire un giusto equilibrio tra costi e qualità, difendendo così un servizio essenziale per la salute pubblica.
La dieta mediterranea e la ristorazione collettiva non sono solo temi legati all’alimentazione, ma rappresentano un modello di vita sostenibile e un patrimonio culturale da proteggere e valorizzare.
Investire in questi settori significa promuovere salute, cultura e sostenibilità per le generazioni future.