Disidratazione: sintomi, cause e conseguenza

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Bere almeno 2 litri di acqua al giorno è un consiglio medico che ormai tutti noi conosciamo.

Pochi, però, sono al corrente di cosa sia realmente la disidratazione, da quali cause può venire provocata e quali conseguenze possa avere sul nostro organismo. Vediamo allora di chiarire l’argomento partendo proprio dal primo punto. La disidratazione si manifesta quando l’organismo perde una maggiore quantità di liquidi rispetto a quelli che riesce ad assumere. Ogni giorno il nostro corpo elimina liquidi attraverso il sudore, l’urina, le feci e la respirazione.

La sensazione di sete è un campanello di allarme che il corpo invia per segnalare che l’organismo si sta disidratando e che, di conseguenza, occorre reintegrare i liquidi persi.

La disidratazione può diventare una pericolosa situazione patologica, spesso conseguenza di stati eccezionali che l’organismo si trova ad affrontare. Un’intensa attività fisica prolungata troppo a lungo, il caldo intenso che genera una sudorazione eccessiva, ma anche malesseri come dissenteria o vomito così come disfunzioni legate al ricambio idrico e minerale sono fra le cause più frequenti di disidratazione.

La mancanza di liquidi, infine, può manifestarsi anche a seguito di ustioni estese o come conseguenza dell’uso di farmaci diuretici. Una particolare attenzione va posta nei confronti degli anziani. Con il passare del tempo lo stimolo della sete è meno evidente e spesso, chi è avanti con gli anni, non beve le giuste dosi di acqua andando incontro a fenomeni di disidratazione che, in età avanzata, possono essere ancora più pericolosi.

Disidratazione: sintomi e conseguenze

La sete è il sintomo più immediato che segnala il disagio che l’organismo sta affrontando. Tuttavia l’aggravarsi della situazione non porta con sé un aumento della sete. Se la condizione avanza le urine iniziano ad assumere un colore giallo scuro e la minzione diventa meno frequente. Un inizio di disidratazione, ancora in forma lieve, può manifestarsi anche con una compromissione del controllo motorio, con un offuscamento cognitivo e con un’influenza negativa sullo stato dell’umore che sfocia in stanchezza, irritabilità, scarsa concentrazione e mal di testa.

I sintomi della disidratazione non si fermano però qui e l’elenco è decisamente ricco. La secchezza della bocca e della lingua dovuta a una mancanza di saliva può portare con sé un fastidioso alito cattivo perché gli avanzi di cibo non vengono eliminati e generano batteri.

La mancanza di liquidi, curiosamente, può anche compromettere la dieta perché genera un insano desiderio di alimenti dolci. Specialmente dopo un forte sforzo fisico e una notevole sudorazione può infatti capitare di avvertire un maggior desiderio di mangiare piuttosto che di bere.

Il corpo, in pratica, inizia a confondersi un po’ ed è bene riportarlo sulla retta via concedendogli, oltre all’acqua, anche della frutta fresca per reintegrare anche le scorte di zucchero e di elettroliti. Inutile dire che perfino la bellezza della pelle risente negativamente della scarsità di liquidi. Diventa arida, secca, poco elastica, si fragilizza con facilità e le rughe si accentuano. Per verificarne lo stato è sufficiente pizzicarsi il dorso della mano trattenendo la pelle per alcuni secondi.

Se una volta lasciata non torna nella posizione originaria significa che la disidratazione è in corso e le conseguenze vanno a discapito anche della bellezza dei capelli e della salute degli occhi, che risentono pesantemente della scarsa di idratazione. In caso di grave disidratazione i sintomi e le conseguenze diventano più importanti. La sensazione della sete potrebbe addirittura ridursi e provocare un calo della pressione arteriosa provocando svenimenti, capogiri e perdita di coscienza.

Se la disidratazione non viene arrestata possono sopraggiungere shock e severi danni agli organi interni come fegato, reni e cervello.

Le cellule cerebrali, infatti, sono estremamente sensibili ai livelli gravi di disidratazione. La confusione mentale diventa quindi un importante indicatore della gravità della situazione che, se non viene fermata, può portare al coma.