Dislessia: come riconoscerla e la terapia

Tag: bambini
Condividi

La dislessia scientificamente viene definita come un disturbo specifico dell’apprendimento che non pregiudica l’intelligenza dell’individuo che ne soffre, ma compromette la sua capacità di leggere in modo fluente e decodificare un testo.

Le prime avvisaglie si hanno un età pre-scolare. È proprio durante i primi anni di scuola quando, il bambino inizia a leggere e scrivere, che si avverte la presenza di questa patologia. Non esiste una cura per la dislessia, si tratta infatti di problematiche che sebbene possano essere ridotte con un supporto adeguato, accompagnano il soggetto per sempre. Nonostante questo, con le giuste terapie finalizzate ad una migliore lettura, alla pratica della scrittura e ancora all’apprendimento, coloro che soffrono di dislessia vivono una vita scolastica e lavorativa soddisfacente.

La diffusione della dislessia

I soggetti dislessici ad oggi sono molti. Questa patologia ha infatti un’incidenza che può andare da un bambino su quaranta a uno su dieci. Tendenzialmente però si riscontra con prevalenza sui bambini di sesso maschile e meno in quello femminile. Inoltre, non c’è differenza tra lingue diverse, in quanto la patologia colpisce indistintamente a prescindere se vengano utilizzati simboli con fonemi ad esempio il francese o l’italiano o ancora lingue opache come il tedesco o l’inglese.

Può capitare inoltre che la dislessia si presenti contemporaneamente con altri disturbi specifici dell’apprendimento legati sempre alla scrittura o alla parola come la discalculia o disgrafia, in tali casi il bambino ha delle difficoltà nel calcolo o nella scrittura; potrebbe ad esempio inserire delle lettere in un compito di matematica o ancora dei numeri nelle parole. Raramente i soggetti dislessici possono soffrire anche di disturbi che interessano l’umore o il comportamento.

Quali sono i sintomi della dislessia?

I soggetti dislessici presentano alcuni sintomi facilmente riconoscibili, innanzitutto scrivono o leggono lentamente. Potrebbero inoltre avere difficoltà nel comprendere un testo scritto mentre non hanno alcun problema a seguire delle indicazioni o delle spiegazioni rese in via orale.

I dislessici inoltre, hanno difficoltà a pianificare e organizzare o ancora a seguire delle indicazioni impartire per iscritto. A questi sintomi che sono quelli che vengono individuati preliminarmente in età scolare, se ne possono aggiungere altri che si verificano con l’insorgere dell’età adulta.

Le persone dislessiche tendono a evitare la scrittura e la lettura quando possibile, evitare di fare test ortografici poiché hanno un’ortografia scarsa, non riescono a ricopiare appunti o redigere saggi e temi. Ancora, le persone dislessiche riscontrano delle difficoltà a rispettare delle scadente, seguire delle tracce o ricordare il proprio numero di cellulare o il pin della carta di credito.

Le cause della dislessia

Non sono ancora univoche secondo gli studiosi quelle che possono essere le cause alla base della dislessia, alcuni sostengono infatti sia dovuta a delle mutazioni genetica altri ancora invece sostengono che sia causata ad un anomala interazione tra le diverse aree del cervello che devono interagire per leggere e scrivere.

Questo è il motivo per cui uno dei principali trattamenti è proprio quello di offrire stimoli sempre nuovi al cervello così da sfruttare la sua capacità di adattarsi ai nuovi stimoli. In genere quindi si consigliano delle terapie rieducative che accompagnino il bambino nell’apprendimento e gli diano sempre nuovi stimoli così che migliori la propria condizione. In genere, il trattamento educativo viene personalizzato sulle esigenze specifiche del soggetto per renderlo più efficace aggiungendo quando necessario il supporto del locopedista.