Diverticolosi: dieta, sintomi e cibi da evitare

Tag: malattia
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Uno dei disturbi più comuni nelle persone è rappresentato dai diverticoli che, secondo diverse stime, colpisce circa il 65% della popolazione adulta e nello specifico di donne.

Cerchiamo quindi di capire meglio che cosa si intende per diverticolosi, quali sono i sintomi e quale dieta bisogna seguire, in particolar modo i cibi da evitare.

Diverticolosi: cos’è

Fino a qualche anno fa, i diverticoli erano considerati un problema relativo all’invecchiamento della persona. Con il passare dell’età infatti, i tessuti che sostengono l’intestino perdono elasticità e favoriscono laformazione di piccole tasche lungo le pareti del colon, i diverticoli appunto.

Ne consegue che la diverticolosi, ossia la presenza dei diverticoli, non può essere considerata una vera e propria patologia in quanto nella maggior parte delle persone è completamente asintomatica, mentre può dar luogo a fastidi solo nel momento in cui si infiammano. Questa situazione si verifica orientativamente nel 20-25% della popolazione che risulta affetta da diverticolosi.
Negli ultimi anni stiamo però assistendo ad un sensibile aumento dei casi di diverticolite anche tra le persone che presenta un’età media inferiore ai 50 anni; il motivo è da ricondurre ad una dieta povera di fibre che comporta l’indebolimento delle pareti dell’intestino.

Quali sono i possibili fattori di rischio

Ci sono alcuni elementi che comportano una naturale predisposizione alla formazione dei diverticoli; tra questi fattori possiamo ricordare:

  • età
  • sesso femminile
  • obesità
  • stile di vita orientato alla sedentarietà
  • cattive abitudini alimentari
  • assunzione di farmaci antinfiammatori

I sintomi

Come abbiamo accennato in precedenza, in linea di massima i diverticoli sono asintomatici ma nel caso in cui dovessero infiammarsi danno luogo ad alcuni sintomi tipici.

Questi ultimi, che molto spesso si associano a quelli del colon irritabile, possono essere ricondotti ai seguenti:

  • dolore e gonfiore addominale
  • alterazione della regolarità intestinale

Frequentemente, la persona afferta da diverticoli infiammati rileva un dolore maggiore nella parte inferiore sinistra dell’addome, un punto dove maggiormente si concentrano i diverticoli. In virtù della loro posizione, spesso e soprattutto nelle donne comportano anche una alterazione della funzionalità della vescica con frequenti cistiti e una maggiore propensione a urinare.

La dieta da seguire

Precisiamo innanzitutto che il paziente cui sia stata diagnosticata una diverticolosi non deve eseguire dei controlli frequenti, a meno che i sintomi non diventino particolarmente intensi. In ogni caso, per evitare i sintomi della diverticolosi è opportuno seguire uno schema alimentare ben preciso. Innanzitutto bisogna aumentare l’apporto di fibre all’organismo, cercando di arrivare almeno a 30-40 grammi giornalieri; per raggiungere questo obiettivo è utile anche usare delle bustine a base di crusca e altre fibre da associare a fermenti lattici; secondo accorgimento da seguire è quello di idratare a sufficienza il corpo, bevendo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno.

Fondamentale è l’eliminazione dalla dieta dei grassi e in particolar modo di quelli di origine animale oltre che di bevande zuccherate; infine cercare di privilegiare la cottura al vapore, alla griglia o alla piastra in modo da rendere gli alimenti privi di grassi.
Per evitare di infiammare i diverticoli è meglio evitare alcuni tipi di cibi come la frutta con semini, cioè kiwi e fragole, le verdure con fibre filamentose come ad esempio i carciofi, oltre che cercare di limitare l’uso di spezie piccanti e di bevande zuccherate.