Epatite A in aumento: sintomi, modalità di trasmissione e strategie di prevenzione

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Recentemente, l’Italia ha registrato un significativo incremento dei casi di epatite A, una malattia virale che colpisce il fegato.

Il bollettino della sorveglianza Seieva, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, ha evidenziato come nel primo semestre del 2025 si sia registrato un aumento dei casi, in linea con una tendenza osservata in molte nazioni europee. Questo fenomeno è attribuibile sia a comportamenti sessuali a rischio sia al consumo di alimenti contaminati, come frutti di mare e frutti di bosco.

Oltre all’epatite A, si segnala anche un incremento dei casi di epatite E, mentre l’epatite B mostra un calo e l’epatite C rimane stabile.

I dati indicano che il 64% delle infezioni riguarda uomini, con la fascia di età più colpita compresa tra i 35 e i 54 anni.

Che cos’è l’epatite A?

L’epatite A è un’infezione causata da un virus che danneggia il fegato, ma nella maggior parte dei casi si risolve in modo spontaneo e benigno. I sintomi tipici includono febbre, malessere, nausea, dolori addominali e ittero, con un aumento delle transaminasi nel sangue.

Il periodo di incubazione varia da 15 a 50 giorni, e la malattia può durare generalmente da 1 a 2 settimane.

Rischi e complicazioni

Sebbene le forme gravi siano rare, esistono casi di epatite fulminante che possono risultare letali in una percentuale che va dallo 0,1% allo 0,3%, con un aumento fino all’1,8% negli adulti over 50. È importante sottolineare che l’epatite A non può diventare cronica: non esiste uno stato di portatore cronico del virus.

Statistiche e aree più colpite

Dal 1 gennaio al 30 giugno 2025, sono stati segnalati 247 casi di epatite A, un netto aumento rispetto ai 159 casi dello stesso periodo dell’anno precedente. Le regioni italiane più colpite includono Lombardia, Emilia Romagna e Lazio.

Fattori di rischio e prevenzione

I professionisti della salute avvertono che l’aumento dei casi richiede un’attenzione particolare alla vaccinazione, che è raccomandata per persone a rischio, come coloro che hanno contatti stretti con i malati, viaggiatori e uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM).

La trasmissione del virus avviene prevalentemente tramite la via oro-fecale, quindi è fondamentale mantenere buone pratiche igieniche come lavarsi le mani dopo l’uso del bagno e prima di manipolare alimenti.

Gestione e trattamento dell’epatite A

Non esiste una cura specifica per l’epatite A, poiché la malattia tende a risolversi autonomamente. Il trattamento è principalmente di supporto e mira ad alleviare i sintomi. È consigliato riposare e limitare le attività fisiche intense, poiché la stanchezza può persistere per settimane.

È importante anche mantenere un adeguato apporto idrico per contrastare sintomi come nausea e febbre.

Non esistono diete specifiche per l’epatite A, ma è consigliabile optare per pasti leggeri e facilmente digeribili. Alcuni farmaci, come il paracetamolo ad alte dosi, possono sovraccaricare il fegato e dovrebbero essere assunti solo sotto consiglio medico.

La crescita dei casi di epatite A richiede vigilanza e misure preventive adeguate. La sensibilizzazione della popolazione e l’accesso alla vaccinazione sono fondamentali per contenere la diffusione di questa infezione.