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Immagina di essere un farmacista e di vedere il tuo lavoro, essenziale per la salute pubblica, ridotto a una mera questione burocratica.
È esattamente questo il sentimento che si respira attualmente nel mondo delle farmacie italiane, dove il malcontento cresce ogni giorno di più. Le trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) dei farmacisti collaboratori sono in una fase di stallo e i sindacati hanno recentemente sospeso i colloqui, rifiutando un’offerta di aumento retributivo di 120 euro in tre anni. Questo ha scatenato una serie di proteste e manifestazioni in diverse città, con farmacisti che scendono in piazza per far sentire la propria voce.
In un contesto così teso, emerge la proposta di Giuseppe Guaglianone, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Roma. In una lettera indirizzata al presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), ha sollevato la questione dell’introduzione di un’indennità di specificità sanitaria all’interno del CCNL, simile a quella prevista per l’Area Medica e Veterinaria del comparto Sanità pubblica. Questo gesto non è solo una mossa strategica: è un tentativo di riconoscere formalmente il ruolo del farmacista collaboratore come presidio sanitario, senza dover affrontare il complesso passaggio a una diversa area contrattuale.
Il farmacista collaboratore non è un semplice distributore di farmaci, ma un professionista che ha un ruolo cruciale all’interno della Farmacia dei servizi. Ecco perché è fondamentale che venga stipulato un nuovo accordo contrattuale che valorizzi adeguatamente questa figura. Guaglianone ha sottolineato che «questo riconoscimento non sia più rinviabile» considerando le nuove responsabilità che il farmacista deve affrontare nel contesto attuale. La farmacia sta evolvendo e il farmacista deve essere riconosciuto come un professionista sanitario di prossimità, non solo per la sua funzione, ma anche per il suo impatto sulla salute pubblica.
La proposta di Guaglianone non si limita a richiedere l’inclusione dell’indennità di specificità sanitaria nel CCNL, ma auspica anche che il suo valore economico possa allinearsi ai riconoscimenti già stabiliti per altre professioni sanitarie. Questo sarebbe un passo importante non solo per i farmacisti, ma per il sistema sanitario nel suo complesso. La FOFI ha già manifestato apertura a discussioni future riguardo alla proposta, il che rappresenta una possibilità di dialogo e confronto tra le parti.
Concludendo, è chiaro che il futuro dei farmacisti italiani è in gioco e che le loro richieste non devono essere sottovalutate. Mentre il mondo si evolve, anche il settore farmaceutico deve adattarsi e riconoscere il valore delle sue figure professionali. E chissà, magari un giorno potremmo guardare indietro a questo momento e dire che è stato il punto di partenza per un cambiamento significativo. Come un buon caffè, anche le migliori idee hanno bisogno di tempo per essere preparate e servite al meglio!