Fine vita e assistenza: un tema cruciale per la salute pubblica

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Il tema del fine vita è tornato a far discutere gli italiani con forza, come un eco che risuona nei dibattiti pubblici.

Le proposte legislative che si stanno affacciando mirano a definire una norma chiara per la morte medicalmente assistita. Ma ci siamo mai chiesti che impatto ha tutto ciò non solo sulla legge, ma anche sulla nostra etica e sulle dinamiche sociali? Le associazioni scientifiche, tra cui l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), sono in prima linea nel monitorare questi sviluppi. È fondamentale che le istituzioni collaborino con le società scientifiche per affrontare in modo serio e responsabile le problematiche legate a questo argomento così delicato.

Le posizioni delle associazioni scientifiche

Francesco Perrone, presidente dell’Aiom, ha sollevato un campanello d’allarme riguardo alla proposta di un Comitato Nazionale di Valutazione. Questo comitato, incaricato di esaminare le richieste di assistenza medica per il fine vita, potrebbe non garantire una valutazione adeguata delle situazioni cliniche di pazienti oncologici. E tu, cosa ne pensi? È davvero possibile che un organo nominato per via politica possa cogliere le sfumature di ogni caso? Ogni paziente ha una storia unica che merita un’attenzione personalizzata.

La mancanza di un sistema che permetta una presa in carico tempestiva rischia di danneggiare ulteriormente chi si trova già in una condizione di vulnerabilità.

Un dato interessante è che le richieste di assistenza per il fine vita, in particolare da parte di pazienti oncologici, sono nettamente inferiori rispetto all’incidenza delle malattie tumorali nel nostro Paese. Nel 2024, si stima che si registreranno 390.100 nuovi casi di tumore. Questo numero ci invita a riflettere sulla necessità di un dialogo continuo tra le istituzioni e le associazioni scientifiche, per garantire che le esigenze dei pazienti vengano ascoltate e soddisfatte.

Le implicazioni etiche e pratiche

Un altro aspetto cruciale sollevato da Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom, riguarda i costi associati alla morte medicalmente assistita. È inaccettabile che queste spese ricadano sui singoli cittadini, creando disparità inaccettabili basate sulla situazione economica. Ti sei mai chiesto come si sentirebbe una persona già provata dalla malattia a doversi preoccupare anche delle spese per una scelta così intima? È fondamentale che la richiesta di assistenza per il fine vita venga integrata nel Servizio Sanitario Nazionale, che può garantire le competenze necessarie per un’assistenza olistica.

La pianificazione condivisa delle cure, che comprende l’accesso a trattamenti palliativi, è essenziale per soddisfare le necessità dei pazienti e delle loro famiglie. Senza un approccio strutturato e coordinato, rischiamo di creare gravi disparità nell’assistenza sanitaria, compromettendo così il diritto alla salute di molti cittadini. Non possiamo permettere che il fine vita diventi una questione di fortuna.

Il convegno sulle ‘Giornate dell’Etica’

Per sottolineare l’importanza di questo tema, Aiom e Fondazione Aiom hanno dedicato il convegno sulle ‘Giornate dell’Etica’ al fine vita, discutendo il tema ‘La cura oltre la malattia’.

Questo incontro, previsto per il 19 e 20 settembre a Lecce, rappresenta un’opportunità preziosa per approfondire le questioni etiche legate alla morte medicalmente assistita e per stimolare un dibattito costruttivo tra esperti, istituzioni e società civile. È il momento di confrontarci e di ascoltare le storie di chi vive queste esperienze in prima persona.

In conclusione, il dibattito sulla morte medicalmente assistita non può prescindere da un’analisi approfondita e da un dialogo aperto tra tutte le parti coinvolte.

L’obiettivo finale deve sempre essere quello di garantire un’assistenza dignitosa e personalizzata per i pazienti, rispettando le loro scelte e necessità. Perché, in fondo, ogni vita merita di essere vissuta fino alla fine, con dignità e rispetto.