Foglietto illustrativo: cos’è, come si legge il bugiardino

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Il foglietto illustrativo, presente all’interno di ogni confezione di medicinali, è fondamentale per darne indicazioni e sapere cosa si sta assumendo.

E’ una guida essenziale presente all’interno di ciascun medicinale.

Vediamo di cosa si tratta e come leggere il cosiddetto bugiardino.

Foglietto illustrativo: cos’è e come si legge

Il foglietto illustrativo è una guida indispensabile presente all’interno di ciascun medicinale. Più nel dettaglio, si tratta di un testo informativo che riporta tutte le informazioni utili che è necessario conoscere prima e durante l’assunzione di un farmaco.

Per legge, il foglietto illustrativo deve essere presente all’interno della confezione di tutti i medicinali in commercio, sia quelli che necessitano di ricetta medica per essere dispensati, sia quelli senz’obbligo di ricetta (SOP), sia quelli da banco (OTC).

Il foglietto illustrativo è suddiviso in diversi capitoli, ognuno riguardante determinate caratteristiche del medicinale.

Le prime informazioni riportate sul foglietto illustrativo di ciascun medicinale sono:

Il nome commerciale;

La composizione, quindi principio attivo contenuto (o principi attivi, nel qual caso ci sia un’associazione) ed eccipienti;

Il dosaggio di principio/i attivo/i contenuto/i (ad esempio: 500 mg; 50 mg; 50 mg/10 mg in caso di associazioni; ecc.);

La forma farmaceutica (ad esempio, compresse, capsule, gocce auricolari, collirio, soluzione per iniezione o per infusione, ecc.).

Queste informazioni sono indispensabili per identificare in maniera univoca il medicinale per evitare che il lettore possa confondersi con medicinali diversi ma con caratteristiche comuni (ad esempio, stesso nome commerciale e stesso principio attivo ma diverso dosaggio).

La lista degli eccipienti, invece, è molto importante per poter permettere al paziente di individuare rapidamente l’eventuale presenza di sostanze cui è allergico.

Come si legge il bugiardino?

Come si legge? Il foglietto illustrativo dovrebbe essere letto con attenzione, possibilmente in tutte le sue parti, allo scopo di essere informati sulle caratteristiche del medicinale che si sta assumendo.

È opportuno, tuttavia, evitare allarmismi o sentirsi intimoriti per la mole di informazione contenute, in particolare per quel che riguarda gli effetti indesiderati. Molti pazienti, infatti, tendono a sviluppare non poche preoccupazioni nel leggere la lista di effetti non desiderati che potrebbero insorgere assumendo il medicinale. Non è necessario. Basta, però, conoscere tutte le proprietà, i benefici, ma anche le controindicazioni di ciò che si sta assumendo.

È tuttavia fondamentale non dimenticare che, per legge, le ditte farmaceutiche sono obbligate a menzionare tutti i possibili effetti secondari noti e segnalati nel corso degli anni.

Ma ciò non significa che si debbano manifestare tutti i sintomi e in tutti i pazienti. Ciascun individuo, infatti, reagisce in maniera soggettiva alla somministrazione del medicinale specifico, manifestando effetti indesiderati differenti per tipo ed intensità, oppure non manifestandone affatto.

Ricordiamo l’importanza, in ogni caso, del foglietto illustrativo, semplicemente foglio o bugiardino. Dalla composizione, agli effetti benefici sull’organismo, a ciò che può essere “effetto collaterale”.

L’origine del nome “bugiardino”

Le origini del termine bugiardino, utilizzato per indicare il foglietto illustrativo dei farmaci, non sono del tutto note.

Secondo quanto riporta l’Accademia della Crusca, il termine veniva utilizzato in Toscana per indicare la locandina dei quotidiani appesa fuori dalle edicole; probabilmente, l’uso corrente della parola deriva dalle ridotte dimensioni del foglio esposto.

Un’altra ipotesi risale agli anni in cui si cominciarono a registrare notevoli progressi in campo farmaceutico: in questo periodo, infatti, le case produttrici tendevano a sorvolare sulle controindicazioni e gli effetti indesiderati dei farmaci e ponevano di proposito maggiore attenzione all’efficacia.

Il foglio illustrativo, dunque, conteneva “piccole bugie” e informazioni non complete sul medicinale.