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Il 29 settembre segna una data fondamentale nel calendario della salute: la Giornata Mondiale del Cuore.
Questo evento annuale promuove la consapevolezza riguardo alle malattie cardiovascolari, che rappresentano una delle principali cause di morte a livello globale. In Italia, le statistiche sono allarmanti: le patologie del sistema circolatorio sono responsabili di circa il 30,9% dei decessi nel 2022.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2022 si sono registrati quasi 20 milioni di morti per malattie cardiovascolari, un fenomeno che rappresenta il 32% di tutte le morti globali.
Una notevole percentuale è attribuibile a eventi acuti come attacchi di cuore e ictus. La prevenzione gioca un ruolo cruciale, poiché circa il 38% delle morti premature da malattie non trasmissibili nel 2021 sono state causate da patologie del cuore.
A livello europeo, le malattie cardiovascolari rappresentano una priorità per la sanità pubblica. Queste patologie non solo causano una significativa perdita di vite umane, ma comportano anche un elevato numero di disabilità e costi sociali.
La Giornata Mondiale del Cuore invita a riflettere sull’importanza di adottare misure preventive, affrontando i fattori di rischio legati ai comportamenti e all’ambiente. Tra questi, l’uso di tabacco, una dieta non equilibrata e l’inattività fisica sono tra i più rilevanti.
In questo contesto, le farmacie possono svolgere un ruolo chiave nel fornire screening e informazioni utili. Le prestazioni di telemedicina nel campo cardiologico hanno dimostrato il loro valore, rivelando anomalie che necessitavano di un intervento immediato da parte di medici e servizi di emergenza.
Inoltre, il supporto e il consiglio dei farmacisti su come adottare uno stile di vita sano possono fare la differenza nella vita dei pazienti.
Negli ultimi anni, si è assistito a una diminuzione dei decessi causati da malattie cardiovascolari. Tra il 2017 e il 2021, il tasso di mortalità standardizzato è diminuito dell’11%. In particolare, le malattie ischemiche del cuore hanno visto una riduzione del 18,3%, mentre le malattie cerebrovascolari hanno registrato un calo del 14,8%.
Questo trend positivo è il risultato di interventi preventivi, terapeutici e riabilitativi sempre più efficaci.
La prevenzione delle malattie cardiovascolari passa anche attraverso il monitoraggio continuo dei fattori di rischio. In Italia, l’Istituto Superiore di Sanità effettua regolarmente indagini sulla salute della popolazione, come il Progetto CUORE Health Examination Survey. Questi studi forniscono dati preziosi per valutare l’andamento degli stili di vita e l’incidenza di malattie non trasmissibili.
Le ultime rilevazioni indicano che il rischio cardiovascolare medio per gli uomini si attesta al 7,7%, mentre per le donne è del 2,6%. Queste informazioni evidenziano la diffusione di condizioni di rischio e l’importanza di controlli regolari per mantenere sotto controllo la propria salute.
A livello europeo, le politiche sanitarie stanno intensificando gli sforzi per affrontare le malattie cardiovascolari, con l’elaborazione del prossimo EU Cardiovascular Health Plan.
Un esempio di iniziativa innovativa è JACARDI, una Joint Action on Cardiovascular Diseases and Diabetes, che si propone di affrontare la questione con un approccio integrato, considerando anche i determinanti sociali e culturali della salute.
JACARDI pone particolare attenzione sul genere, in linea con le raccomandazioni della Lancet Commission on Women and Cardiovascular Disease, che richiedono l’integrazione di dati specifici per sesso in ogni ambito di policy e pratica clinica.
Solo attraverso un approccio multidisciplinare e inclusivo sarà possibile affrontare in modo efficace le sfide legate alle malattie cardiovascolari.