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La Giornata Mondiale dell’Alzheimer del 2025 si concentra sul tema “Alzheimer: viverlo insieme”.
Questa ricorrenza, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità insieme all’Alzheimer’s Disease International, mira a incrementare la consapevolezza riguardo a questa malattia, che rappresenta oltre il 60% dei casi di demenza nel mondo.
Con l’aumento della popolazione anziana, la demenza sta diventando sempre più comune, colpendo fino al 30% degli individui oltre i 65 anni, con un’incidenza maggiore nelle donne. Sebbene solo una piccola percentuale di malati presenti un esordio precoce della malattia, è fondamentale prestare attenzione ai sintomi iniziali.
Nel 2012 è stata avviata un’iniziativa che dedica tutto il mese di settembre alla sensibilizzazione su questa patologia, considerata una delle sfide sanitarie più rilevanti del nostro tempo. Attualmente, si stima che oltre 55 milioni di persone in tutto il mondo vivano con una forma di demenza, e le proiezioni indicano che questo numero potrebbe quasi raddoppiare entro il 2050.
Il tema di quest’anno, “Alzheimer: viverlo insieme”, ha lo scopo di educare e coinvolgere le comunità nella cura e nel supporto ai malati e alle loro famiglie. Numerosi eventi informativi si stanno svolgendo in tutto il mondo. Ad esempio, il 17 settembre, la Fondazione OIC Onlus ha organizzato a Padova un convegno intitolato “Disturbi neurocognitivi: uno sguardo tra scienza, prassi ed emozioni”. Questo incontro mira a riflettere sulla crescente incidenza dei disturbi neurocognitivi e sull’importanza di politiche pubbliche efficaci.
È fondamentale che le persone e i loro familiari prestino attenzione ai segnali di allerta che possono indicare un possibile inizio di demenza. Secondo Annachiara Cagnin, Professore Associato di Neurologia presso l’Università di Padova, è importante monitorare eventuali cambiamenti nella funzione cognitiva e riconoscere i nuovi disturbi psicologici, specialmente se persistenti e in evoluzione.
Se si notano sintomi come difficoltà di concentrazione o perdita di memoria, è consigliabile consultare il medico di famiglia o uno specialista della memoria.
La diagnosi tempestiva può portare a un piano di prevenzione personalizzato e all’eventuale necessità di esami più approfonditi per valutare il declino cognitivo.
La salute del cervello deve essere considerata con la stessa serietà delle malattie cardiovascolari o oncologiche. La prevenzione è cruciale: adottare uno stile di vita sano può ridurre l’ansia legata all’incertezza e permettere di accedere a nuove terapie promettenti per l’Alzheimer.
È importante essere proattivi e informarsi sulle opzioni di trattamento disponibili, che sono in continua evoluzione. La consapevolezza e il supporto della comunità possono fare una grande differenza nella vita dei malati e dei loro cari, contribuendo a una maggiore accettazione e comprensione della malattia.
In conclusione, la Giornata Mondiale dell’Alzheimer rappresenta un’opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica sui sintomi precoci della malattia e sull’importanza di una diagnosi tempestiva.
Conoscere i segnali di allerta e agire di conseguenza è fondamentale per affrontare questa sfida con maggiore consapevolezza e supporto.