Guida Completa alle Aritmie Cardiache: Sintomi, Segnali di Allerta e Strategie di Prevenzione

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Il cuore umano è un organo straordinario che batte in un ritmo regolare, ma talvolta può perdere questo equilibrio.

Le aritmie cardiache sono disturbi del ritmo che possono manifestarsi in vari modi, come palpitazioni o sensazione di affaticamento. È importante riconoscere quando è il momento di preoccuparsi.

Per approfondire questo tema, è stato consultato il dottor Paolo Della Bella, esperto di elettrofisiologia cardiaca presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, per comprendere meglio i vari tipi di aritmie e le loro implicazioni.

I fatti

Il termine aritmia si riferisce a un’alterazione del normale ritmo cardiaco.

Secondo il dottor Della Bella, queste possono variare da semplici extrasistoli, generalmente innocue, a forme più complesse come la tachicardia e la fibrillazione. Le aritmie possono originarsi negli atri o nei ventricoli del cuore, e la loro gravità è correlata al luogo di origine.

Fibrillazione atriale e complicanze

Un esempio di aritmia è la fibrillazione atriale, che, sebbene non letale di per sé, può comportare gravi complicazioni, inclusi ictus e scompenso cardiaco, se non diagnosticata e trattata tempestivamente.

È fondamentale prestare attenzione ai segnali del corpo ed effettuare controlli regolari, soprattutto con l’avanzare dell’età.

Le conseguenze

Le aritmie non sono così rare come si potrebbe pensare. Stime recenti indicano che la fibrillazione atriale colpisce una percentuale crescente di adulti, specialmente oltre i 65 anni. Tuttavia, spesso il problema rimane asintomatico e viene scoperto solo durante controlli medici per altre motivazioni.

Il dottor Della Bella sottolinea l’importanza di alcuni fattori di rischio.

Ad esempio, l’ipertensione è un nemico silenzioso che può danneggiare il cuore nel tempo. Essa provoca un ispessimento del ventricolo e una dilatazione degli atri, predisponendo a problemi come la fibrillazione atriale.

Riflessioni sul legame tra cuore e digestione

Un aspetto interessante è il legame tra il sistema digestivo e il cuore. Disturbi gastrointestinali, come il reflusso gastroesofageo, possono influenzare il ritmo cardiaco attraverso un fenomeno noto come riflesso gastro-cardiaco.

Dopo un pasto abbondante, il battito può accelerare; in assenza di altri sintomi, ciò è generalmente normale, ma è consigliabile parlarne con un medico se si verifica frequentemente.

Riconoscere i segnali di allerta

Non tutte le aritmie si manifestano in modo evidente. È importante prestare attenzione a sintomi come palpitazioni o sensazione di affaticamento. Molti tendono a attribuire questi disturbi all’età o all’ansia, ma è essenziale consultare un medico. È preferibile una visita in più piuttosto che una in meno.

Strumenti di monitoraggio e diagnosi

Un modo per tenere sotto controllo la salute cardiaca è attraverso uno stile di vita sano. Non fumare, limitare l’assunzione di alcol, mantenere un peso adeguato e praticare regolarmente attività fisica sono tutte misure preventive efficaci. Oggi, grazie alla tecnologia, strumenti come smartwatch e sensori possono monitorare il battito cardiaco, ma è fondamentale che qualsiasi anomalia venga confermata da un esperto.

Tra gli esami diagnostici più utili ci sono l’elettrocardiogramma (ECG), il monitoraggio Holter e l’ecocardiogramma.

Nei casi più complessi, si possono considerare la risonanza magnetica cardiaca e lo studio elettrofisiologico.

Trattamenti e tecnologie moderne

Per approfondire questo tema, è stato consultato il dottor Paolo Della Bella, esperto di elettrofisiologia cardiaca presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, per comprendere meglio i vari tipi di aritmie e le loro implicazioni.0

Per approfondire questo tema, è stato consultato il dottor Paolo Della Bella, esperto di elettrofisiologia cardiaca presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, per comprendere meglio i vari tipi di aritmie e le loro implicazioni.1