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La dieta mediterranea rappresenta un vero e proprio stile di vita che affonda le sue radici in una ricca tradizione culturale.
Recentemente, un lavoro di ricerca ha evidenziato l’importanza di questo modello alimentare, focalizzandosi sull’Irpinia e sulle sue prelibatezze gastronomiche. Questo studio, parte di una tesi di Master in Patrimonio Culturale ed Enogastronomia, è stato presentato a Roma presso l’Università Telematica Internazionale Uninettuno.
Il volume, frutto di un’attenta analisi, esplora la connessione tra cultura, alimentazione, paesaggio e identità. Attraverso un incrocio di discipline, il lavoro evidenzia come la dieta mediterranea possa fungere da modello di vita sostenibile, non solo per la salute individuale, ma anche per la preservazione del patrimonio culturale.
A discutere il volume sono stati Domenico La Penna di Oscata in Vita e Giuseppe Pelullo, entrambi figure di spicco nella valorizzazione delle tradizioni gastronomiche locali.
La prefazione, redatta da Lucie Boissenin, architetto e ricercatrice francese, arricchisce ulteriormente il testo. Boissenin ha dedicato parte della sua tesi di dottorato all’analisi del territorio irpino, portando un contributo significativo al dibattito culturale. Il suo libro, Irpinia 2053, invita a riflettere sul futuro e sulla capacità di ripensare il presente attraverso la valorizzazione delle tradizioni locali.
Questo studio non si limita a una mera analisi della dieta mediterranea; si propone, piuttosto, di considerarla un patrimonio immateriale da preservare e valorizzare. Le pratiche alimentari tipiche dell’Irpinia, caratterizzate da ingredienti freschi e locali, rappresentano un esempio di come la tradizione possa essere mantenuta viva attraverso l’educazione alimentare e iniziative comunitarie. L’Ecomuseo delle Cucine Rurali di Oscata, ad esempio, è un progetto che mira a rivitalizzare queste tradizioni culinarie attraverso eventi e collaborazioni con i residenti.
All’interno dell’ecomuseo, i volontari rivestono un ruolo fondamentale nel recupero delle vecchie ricette e dei metodi di preparazione tradizionali. Attraverso iniziative come Oscata inforna, si promuove la partecipazione attiva dei cittadini, contribuendo a rafforzare il senso di comunità e a valorizzare il patrimonio locale. Questo approccio non solo preserva antiche tradizioni, ma favorisce anche un’educazione alimentare consapevole tra le nuove generazioni.
La ricerca di Federico Curci offre un’importante riflessione su come la dieta mediterranea possa essere vista come un modello di vita sostenibile sia dal punto di vista salutistico che culturale. L’analisi delle pratiche alimentari dell’Irpinia invita a considerare la relazione con il cibo e l’importanza di salvaguardare le tradizioni locali per le generazioni future. Secondo l’autore, la dieta mediterranea non è solo un insieme di alimenti, ma un vero e proprio modo di vivere che integra salute, cultura e sostenibilità.