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Ogni anno, il rituale del cambio dell’ora suscita interrogativi e preoccupazioni.
Un’ora in più o in meno può sembrare insignificante, ma secondo i professionisti, il suo impatto sul nostro organismo può essere rilevante. I ritmi circadiani, che governano vari aspetti della vita quotidiana, sono particolarmente sensibili a questi cambiamenti. Essi sono influenzati dalla luce e dall’ambiente, sincronizzando il corpo con il ciclo di giorno e notte.
Questo tema è stato discusso con il dottor Alessandro Oldani, esperto in medicina del sonno presso l’IRCCS San Raffaele Turro di Milano.
Secondo il dottor Oldani, i soggetti più vulnerabili, come i bambini e gli anziani, possono risentire maggiormente di queste modifiche. Per i bambini, il sistema di regolazione del sonno è ancora in fase di sviluppo, mentre negli anziani, i centri del sonno diventano più rigidi e meno adattabili.
La variazione di un’ora può sembrare trascurabile, eppure può alterare la regolarità del sonno, portando a notti meno riposanti e a difficoltà nel recuperare il sonno perduto.
Il dottor Oldani sottolinea che i giovani di 20 anni potrebbero non avvertire questi cambiamenti, ma le persone over 50 possono sperimentare problemi ad addormentarsi e a mantenere un sonno profondo.
Un altro aspetto cruciale è l’esposizione alla luce naturale. Questo elemento regola la produzione di melatonina, l’ormone che gestisce il ciclo sonno-veglia. Quando la luce del giorno si fa più scarsa o il mattino si presenta ancora buio, il corpo ha bisogno di tempo per adattarsi a questa nuova situazione.
In media, il processo di adattamento richiede circa tre giorni, simile agli effetti del jet lag.
Per mitigare gli effetti del cambio dell’ora, è consigliabile adottare un approccio graduale. Il dottor Oldani raccomanda di iniziare a modificare le proprie abitudini circa una settimana prima del cambiamento, anticipando di 15-20 minuti gli orari di pasti e sonno. Questo permetterà al corpo di adattarsi in modo più naturale.
La melatonina non è necessaria per un cambiamento così breve, ma è fondamentale mantenere abitudini regolari. Il giorno del passaggio all’ora legale, è consigliato alzarsi presto e trascorrere la mattinata all’aperto, approfittando della luce solare per ricalibrare il ritmo circadiano.
Molti suggeriscono pratiche come bagni caldi o tisane prima di dormire. Sebbene l’effetto placebo possa giocare un ruolo importante, è bene ricordare che ogni individuo ha le proprie tecniche di rilassamento.
Non esiste una soluzione universale.
Mantenere una buona igiene del sonno è cruciale non solo durante il cambio dell’ora, ma in generale. È importante trovare un materasso e un cuscino adatti, mantenere una temperatura ambiente ideale tra i 18 e i 20 gradi e ridurre l’illuminazione artificiale. I dispositivi elettronici, come smartphone e tablet, dovrebbero essere evitati prima di andare a letto.
La qualità del sonno è fondamentale per il benessere mentale.
Un riposo insufficiente può aggravare condizioni come ansia e depressione, e in alcuni casi aumentare il rischio di malattie neurodegenerative. Se i disturbi del sonno persistono, è fondamentale rivolgersi a un centro specializzato per una valutazione accurata.
Infine, con l’uso crescente di smartwatch e dispositivi smart per il monitoraggio del sonno, è importante ricordare che questi strumenti forniscono solo un’analisi generale. Solo un esperto può identificare eventuali patologie del sonno attraverso strumenti specifici.
Questo tema è stato discusso con il dottor Alessandro Oldani, esperto in medicina del sonno presso l’IRCCS San Raffaele Turro di Milano. Secondo il dottor Oldani, i soggetti più vulnerabili, come i bambini e gli anziani, possono risentire maggiormente di queste modifiche. Per i bambini, il sistema di regolazione del sonno è ancora in fase di sviluppo, mentre negli anziani, i centri del sonno diventano più rigidi e meno adattabili.0