Nel 2025, è stato avviato un ambizioso progetto di ricerca internazionale in collaborazione con il St George’s Hospital di Londra, dedicato a esplorare le cause genetiche e strutturali della morte cardiaca improvvisa giovanile.
Questo programma non è solo un’iniziativa scientifica, ma rappresenta un’opportunità per comprendere meglio una problematica che colpisce tanti giovani. Il dottorato clinico triennale presso la St George’s University è co-finanziato con oltre 480mila euro, di cui 290mila euro provengono dal fondo Maseri, un’iniziativa creata per promuovere la ricerca cardiovascolare. Ma cosa significa tutto ciò per la salute dei giovani?
Questa iniziativa fa parte di un investimento più ampio di oltre 750 mila euro, mirato alla formazione e alla sperimentazione clinica e preclinica in cardiologia. È un progetto che si sviluppa nel corso delle prime tre annualità di esercizio del fondo Maseri, istituito in memoria del prof. Attilio Maseri, un cardiologo e filantropo di grande rilievo. L’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano-Isontina (ASUGI) si occupa della gestione di questo fondo, mentre il prof. Gianfranco Sinagra, Direttore della Cardiologia di Trieste, coordina le attività di ricerca. Non è interessante vedere come la memoria di un grande professionista possa continuare a vivere attraverso la ricerca?
La collaborazione con il St George’s Hospital offre un’opportunità unica, combinando i dati di 3.000 pazienti con cardiomiopatie reclutati a Trieste e oltre 8.000 casi autoptici disponibili a Londra. Gli obiettivi principali di questa ricerca sono chiari: migliorare la prevenzione tramite approcci molecolari avanzati, come i punteggi poligenici di rischio (PGS), che rappresentano un passo avanti significativo nella comprensione e gestione delle malattie cardiache giovanili. Chi non sarebbe curioso di sapere come la scienza sta evolvendo per proteggere le vite dei giovani?
Oltre al dottorato clinico, il fondo Maseri sostiene una serie di iniziative per promuovere la formazione in cardiologia molecolare. Tra queste, il finanziamento di tre borse di dottorato presso UniTS, assegni di ricerca (RTDA) per periodi di formazione in centri internazionali di eccellenza, e rimborsi per l’iscrizione a master di secondo livello e a congressi scientifici di alto profilo. Ma non è tutto: un progetto collaterale, con un finanziamento di 86mila euro, è in corso presso l’IRCCS San Raffaele di Milano, focalizzandosi sull’analisi del ruolo della apoptosi nelle aritmie legate a cardiomiopatia infiammatoria. La ricerca, combinando biopsie umane, modelli murini e cardiomiociti derivati da cellule staminali, è un esempio di come la scienza possa innovare. Quante scoperte incredibili potrebbero emergere da questi studi?
Le risorse del fondo Maseri sono state destinate anche a riconoscimenti per meriti scientifici ai giovani ricercatori, un’area particolarmente cara al prof. Maseri, e a supporto amministrativo e legale, contribuendo a una gestione sempre più efficiente delle attività di ricerca. È fondamentale valorizzare il talento giovanile, non credi?
In un contesto in cui la ricerca si trova ad affrontare sfide significative nel reperire risorse, il prof. Sinagra sottolinea come i fondi Maseri rappresentino un motore lungimirante per la crescita della medicina traslazionale. Questa sinergia tra ricerca d’avanguardia, eccellenza clinica, formazione e riconoscimento del merito dei giovani ricercatori risponde in modo concreto ai bisogni dei pazienti. L’iniziativa mira a posizionare Trieste come un polo scientifico di riferimento a livello internazionale nel campo della ricerca cardiovascolare, un obiettivo ambizioso che promette di apportare un contributo sostanziale alla salute pubblica. Ti sei mai chiesto quanto possa essere importante per una città investire nella ricerca e nella salute dei suoi cittadini?