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Nel panorama della salute visiva, le visite oculistiche stanno attraversando una fase di cambiamento significativo.
L’adozione di tecnologie avanzate consente diagnosi più precise e tempestive. Tuttavia, persiste una situazione in cui gli esami necessari non vengono sempre eseguiti durante la prima visita, costringendo i pazienti a ripetuti appuntamenti e prolungate attese.
La Società Oftalmologica Italiana (Soi) sottolinea l’importanza di integrare le nuove tecnologie nelle pratiche oculistiche. La diagnostica per immagini, simile a quella utilizzata da altre specialità mediche, consente di ottenere dati cruciali con un livello di precisione senza precedenti.
Il presidente della Soi, Matteo Piovella, evidenzia che grazie a queste tecnologie è possibile misurare lo spessore della retina con una tolleranza di un millesimo di millimetro, fornendo così un monitoraggio efficace delle patologie oculari.
Un esempio emblematico è rappresentato dalle maculopatie, patologie che richiedono l’uso di attrezzature specifiche per una diagnosi accurata. Se i medici non possono disporre di strumenti adeguati durante la visita, non sono in grado di formulare una diagnosi né di individuare un piano terapeutico.
Nonostante esistano terapie intravitreali efficaci, queste necessitano di un monitoraggio costante tramite tecnologia. La mancanza di un approccio integrato nelle visite iniziali può compromettere la salute visiva del paziente.
Un problema persistente riguarda il fatto che, nella maggior parte dei casi, gli esami diagnostici non vengono effettuati durante la prima visita. Secondo Piovella, i pazienti che attendono anche un anno per una visita oculistica si trovano costretti a prenotare ulteriori appuntamenti per esami cruciali.
In alcune regioni, esami fondamentali come l’Oct non sono coperti da rimborso, creando ulteriori ostacoli all’accesso a cure di qualità.
La tomografia a coerenza ottica (Oct) riveste un ruolo fondamentale nella salute oculare, essendo paragonabile alla tomografia assiale computerizzata (TAC) utilizzata in altre discipline mediche. Questo esame si caratterizza per la sua rapidità di esecuzione, richiedendo solamente 30 secondi, e per l’assenza di rischi per il paziente, il che consente di ripeterlo anche più volte in un giorno.
Tuttavia, la sua scarsa applicazione durante le visite iniziali rappresenta una grave lacuna nel sistema sanitario attuale.
Per affrontare le sfide attuali, è necessario rivedere il modo in cui si svolgono le visite oculistiche. Matteo Piovella sottolinea l’importanza di coinvolgere attivamente i pazienti in questo processo, invitandoli a richiedere esami completi e aggiornati. Solo attraverso una visita oculistica integrata e all’avanguardia sarà possibile garantire un monitoraggio efficace delle malattie oculari e preservare la salute della vista per le future generazioni.