L’effetto del lavoro a turni sui ritmi circadiani: come influenzano il nostro benessere

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Il corpo umano presenta un orologio interno che regola ritmi e necessità fondamentali.

Tuttavia, lavorare a orari non regolari può compromettere questo equilibrio, portando a sintomi come sonnolenza, irritabilità e difficoltà di concentrazione. Le persone che vivono questa situazione, come i lavoratori a turni o gli studenti notturni, spesso si sentono fuori fase, in una condizione nota come jet-lag sociale.

Questa condizione non è semplicemente una sensazione temporanea, ma un problema cronico che si manifesta attraverso l’aumento della stanchezza, errori frequenti e il desiderio di alimenti zuccherati.

Per chi lavora a turni, la situazione è ulteriormente complicata dalla rotazione degli orari, che amplifica la sensazione di affaticamento e aumenta il rischio di incidenti sul lavoro. Sono disponibili, però, strategie per mitigare l’impatto di tali disallineamenti tra le esigenze corporee e gli obblighi lavorativi.

Comprendere il jet-lag sociale

Il jet-lag sociale è definito come la differenza tra i ritmi naturali dell’organismo e gli orari di lavoro. Ad esempio, se durante il weekend ci si sveglia alle 9:00 e nei giorni feriali alle 6:00, il corpo sperimenta uno scarto temporale che può superare le due ore.

Questo disallineamento, se persiste per settimane, può portare a una condizione di stanchezza cronica e a un calo delle performance quotidiane.

Le conseguenze del sonno inadeguato

Un riposo insufficiente influisce negativamente sulla produzione di melatonina, fondamentale per regolare il sonno, e sul picco di cortisolo al mattino, aumentando la difficoltà a svegliarsi e la sensazione di fame. Questo porta anche a un aumento della grelina (l’ormone della fame) e a una diminuzione della leptina (l’ormone della sazietà), causando una preferenza per snack ad alto contenuto di zuccheri, specialmente durante la notte.

Strategie per affrontare il jet-lag sociale

Per contrastare il jet-lag sociale, è fondamentale apportare piccoli ma significativi cambiamenti nella routine quotidiana. La combinazione di corretti orari di sonno, esposizione alla luce naturale e una dieta bilanciata può aiutare a sincronizzare i ritmi biologici con gli impegni lavorativi. La farmacia può rivelarsi un alleato prezioso nel guidare le persone verso una migliore gestione dei propri ritmi.

Il ruolo del farmacista

Il farmacista ha un compito cruciale nel riconoscere e affrontare i sintomi del jet-lag sociale. Attraverso un’anamnesi dettagliata riguardante il sonno e lo stile di vita del paziente, può identificare fattori di rischio e fornire consigli pratici su come modificare le abitudini quotidiane. Inoltre, è in grado di educare sulla relazione tra luce, alimentazione e caffeina nel regolare i ritmi circadiani, chiarendo che non è possibile recuperare completamente il sonno perso durante il weekend.

È essenziale prestare attenzione a segnali di allerta come sonno insufficiente, dipendenza da caffeina e affaticamento persistente. Se questi sintomi si prolungano per più di due settimane, diventa opportuno rivedere le proprie abitudini e, se necessario, consultare un medico.

Mini-protocollo per migliorare i ritmi

Per affrontare il jet-lag sociale, si può seguire un protocollo di 14 giorni che prevede semplici modifiche quotidiane. Nei primi tre giorni, è consigliabile svegliarsi 30 minuti prima del solito nei giorni di riposo e limitare l’uso degli schermi prima di dormire.

Successivamente, si dovrebbero anticipare l’orario di sonno e mantenere pasti regolari. Nei giorni finali, è importante ridurre la differenza di orario tra i giorni di lavoro e quelli liberi e limitare i recuperi di sonno eccessivi nel fine settimana.

In caso di turni di notte, è utile programmare un riposo pomeridiano e creare un ambiente favorevole al sonno al ritorno a casa, evitando l’esposizione alla luce. Questi semplici accorgimenti possono fare una grande differenza nella qualità della vita e nella salute generale.