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Negli ultimi anni, il panorama della ricerca online ha subito un cambiamento radicale. La transizione da Google tradizionale a motori di ricerca basati su AI, come ChatGPT e Claude, ha influenzato significativamente i tassi di clic (CTR) e le strategie di visibilità delle aziende. I dati mostrano un trend chiaro: il tasso di zero-click con Google AI Mode è aumentato fino al 95%, mentre con ChatGPT si attesta tra il 78% e il 99%.
Questo cambiamento ha comportato un crollo del CTR organico, con una riduzione del 32% per la prima posizione e 39% per la seconda. Aziende come Forbes e Daily Mail hanno registrato riduzioni del traffico rispettivamente del -50% e -44%. Il contesto attuale, in cui la citabilità ha sostituito la visibilità come parametro chiave, rende urgente un ripensamento delle strategie SEO.
I motori di risposta AI operano su principi distintivi rispetto ai tradizionali motori di ricerca.
Mentre questi ultimi si basano su foundation models, i motori di risposta adottano un approccio di Retrieval-Augmented Generation (RAG). Piattaforme come ChatGPT e Perplexity utilizzano algoritmi avanzati per selezionare e citare fonti, influenzando direttamente il modo in cui i contenuti vengono presentati agli utenti. Termini come grounding e citation patterns sono fondamentali per comprendere come le informazioni vengano elaborate e visualizzate. La source landscape si è quindi ampliata, rendendo necessaria una rivalutazione delle fonti di contenuto e della loro accessibilità.
L’evoluzione della ricerca AI è in corso e le aziende devono agire rapidamente. Sebbene le tempistiche siano ancora in fase di definizione, l’urgenza è palpabile. Le opportunità per i first movers sono significative, mentre coloro che ritardano potrebbero affrontare rischi considerevoli.
Il futuro della ricerca potrebbe portare a modelli come Pay per Crawl di Cloudflare, rendendo imperativo un adeguamento strategico immediato.