L’uccellino che voleva insegnare agli scienziati a ballare

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Il video in cui balla sulle note di Everybody dei Backstreet Boys ha spopolando su YuoTube per parecchio, ma Palladineve sta ricominciando a far parlare di sé per l'interesse suscitato in un gruppo di ricercatori che ne ha studiato le movenze.

Ovviamente Palladineve non è il nome d'arte dell'ultimo vincitore di un talent show sulla danza, ma un piccolo pappagallino bianco dalla cresta sulfurea che muove testa e zampe a ritmo di musica. Il suo caso, più unico che raro, per alcuni scardina il principio secondo cui solo gli esseri umani hanno connessioni nervose in grado far ascoltare la musica e rispondere attraverso il movimento del corpo al suo ritmo o, in altri termini, ballare.

"Si tratta di studi che aprono nuovi scenari possibili per la comprensione del funzionamento cerebrale e quindi del comportamento, tanto degli animali quanto dell'uomo" spiega Bruno Repp, uno psicologo cognitivo dei Laboratori Haskins di New Haven, nel Connecticut.

Aniruddh Patel ricorda invece la prima volta cha ha visto Palladineve su Internet. In quanto neurobiologo presso l'Istituto di Neuroscienze San Diego, California, Patel aveva sostenuto in un precedente studio che il nostro talento a muoverci in modo sincrono con uno stimolo sonoro ritmico è legato alla nostra capacità di apprendere e imitare i suoni.

"Un comportamento che sembra essere prodotto da un collegamento tra le aree motorie e uditive della corteccia cerebrale e che quindi avrebbe dovuto escludere la maggior parte degli animali, tranne l'uomo e i pappagalli. Tuttavia, – spiega Patel – quando ho visto il video di Palladineve sono rimasto letteralmente a bocca aperta."

Così, per capire se il pappagallino era stato solo addestrato a muoversi in un certo modo adattandovi poi il brano dei Backstreet Boy o rispondeva effettivamente al ritmo musicale lo scienziato ha deciso di andare a trovare Palladineve a casa sua, nell'Indiana, dove lo ha messo alla prova facendogli sentire lo stesso pezzo ma accelerandone o rallentandone il ritmo.

E Palladineve non si è lasciato ingannare. "Era perfettamente in grado di regolare il suo ritmo e ballare in modo sincrono ai col ritmo della musica", ricorda Patel. "Per far questo deve essere in grado di processare i suoni e modificare il movimento di zampe e testa a seconda dell'accelerare o rallentare del ritmo della musica. Le stesse capacità neurali necessarie a imitare i suoni", spiega Patel, il cui team ha appena pubblicato online i suoi risultati su Current Biology.

 
In un diverso articolo pubblicato sulla stessa rivista, un altro gruppo di ricercatori ha evidenziato in effetti un simile talento in 14 specie di pappagallo e in alcuni elefanti asiatici.
La star in questo caso era un pappagallo africano grigio di nome Alex (ora deceduto). Anche se era ben noto per la sua capacità di imitare i suoni e l'inglese, Alex non era mai stato testato per le capacità musicali, ma quando Adena Schachner, uno studente laureato in scienze cognitive presso la Harvard University, gli ha proposto un brano, il pappagallo ha iniziato a muoversi ritmicamente.

Come Snowball, Alex ha poi dimostrato di saper cambiare il suo ritmo in base a quelli della musica.

Questo ha spinto gli autori a cercare altri animali dotati di talento musicale analizzando più di 1000 i video presenti su YouTube in cui si vedevano animali, compresi i cani, gatti, scimpanzé, elefanti, e uccelli ballare, per vedere quali sembravano effettivamente muoversi al ritmo di musica e adattarsi se questo cambiava rimanendo sempre sincroni ad esso.

Dalla loro indagine è però emerso che per quanto riguarda l'imitazione vocale dei suoni sono soprattutto i pappagalli a dimostrare una capacità vera, anche se è stato trovato un caso di mimetismo vocale in un elefante che imitava i rumori dei camion (come riferiva ScienceNOW il 23 marzo 2005).
"Sembrerebbe che il mimetismo vocale e la capacità di mantenere o adattarsi a un ritmo musicale si basino sugli stessi meccanismi nervosi", spiega Schachner.

"Ora sappiamo di poter contare su modelli animali per lo studio della neurobiologia e dell'evoluzione della musicalità nell'uomo", spiega Patel "anche se va detto che i pappagalli allo stato selvatico non hanno mai dimostrato di danzare al ritmo nemmeno per le melodie che sfoggiano durante il corteggiamento".

Chissà, magari hanno solo bisogno di essere ispirati dai Backstreet Boys.
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