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L’obesità è un tema di crescente importanza in Italia, non solo per le sue implicazioni sanitarie, ma anche per il modo in cui viene percepita dalla popolazione.
Recenti studi, condotti da Cittadinanzattiva e Federfarma, mostrano che oltre il 58% degli italiani si sente ‘abbastanza informato’ riguardo a questa condizione, mentre il 15,8% si considera ‘molto informato’. Tuttavia, la consapevolezza non si traduce sempre in azioni concrete, poiché oltre un terzo di chi si identifica come in sovrappeso non ha mai intrapreso un percorso di cura.
Secondo i dati raccolti, il 66,6% della popolazione considera l’obesità una vera e propria malattia, mentre il 27,3% la vede solo parzialmente tale.
Questo riconoscimento è fondamentale, poiché l’82,7% di chi la percepisce come malattia ritiene che meriti lo stesso livello di attenzione riservato ad altre patologie croniche. È interessante notare che quasi la metà degli intervistati (46,7%) associa l’obesità a fattori socio-economici, indicando che le persone in situazioni svantaggiate possono essere più vulnerabili a questa condizione.
Le conseguenze dell’obesità non si limitano alla sfera personale; essa è vista come un fattore di rischio per una serie di malattie.
Infatti, il 90,1% degli intervistati identifica le malattie cardiovascolari come una delle principali patologie associate all’obesità, seguite dal 84% per il diabete e dal 68,9% per le malattie respiratorie. La consapevolezza di tali rischi è cruciale per promuovere stili di vita più sani e interventi preventivi.
Nonostante la consapevolezza dei rischi, solo il 24% delle persone che si dichiarano in sovrappeso ha intrapreso un percorso di cura specifico.
Al contrario, il 35,7% non ha mai avviato alcun trattamento e oltre il 33% ha abbandonato le cure a causa di risultati deludenti o difficoltà nel processo. Questo solleva interrogativi sulla qualità e sull’accesso alle cure disponibili, che devono essere migliorati per soddisfare le esigenze della popolazione.
Un altro aspetto critico emerso dall’indagine è il tema della discriminazione. Circa il 43,8% degli intervistati concorda sul fatto che le persone con obesità necessitano di più comprensione e supporto.
In particolare, il 34,5% degli intervistati riconosce che la discriminazione può manifestarsi in contesti come la scuola o il lavoro, spesso alimentando pregiudizi negativi come la percezione di pigrizia o mancanza di motivazione. Questo stigma può ostacolare ulteriormente la capacità degli individui di cercare aiuto e supporto.
Alla luce di questi dati, è chiaro che è necessario adottare un approccio integrato per affrontare l’obesità in Italia.
Le iniziative come la campagna ‘Obesità. Non ignorarla, affrontiamola insieme’ mirano a sensibilizzare la popolazione e promuovere una maggiore consapevolezza. È fondamentale garantire l’accesso a percorsi di cura multidisciplinari e affrontare le disuguaglianze esistenti, assicurando che le persone con obesità ricevano il supporto di cui hanno bisogno per affrontare questa malattia in modo efficace. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile ridurre lo stigma e migliorare la qualità della vita di chi vive con questa condizione.