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Il tumore al seno è una delle forme di cancro più comuni tra le donne, rappresentando circa il 30% di tutte le diagnosi oncologiche femminili.
Ogni anno, in Italia, si registrano circa 54.000 nuove diagnosi, con una donna su otto che, nel corso della vita, sviluppa questa malattia. Nonostante la gravità, i progressi nella diagnosi precoce e nelle terapie hanno migliorato notevolmente le chance di sopravvivenza e guarigione.
Il tumore della mammella si distingue principalmente in due categorie: carcinoma infiltrante e carcinoma in situ. Mentre le mutazioni genetiche nei geni BRCa1 e BRCa2 rappresentano una minoranza dei casi, la maggior parte delle diagnosi è associata a fattori ormonali e ambientali.
La consapevolezza di questi fattori è essenziale per la prevenzione.
Secondo l’IARC/OMS, il tumore della mammella è il più diagnosticato a livello globale tra le donne. Nel 2022, le stime indicano un aumento continuo di casi, rendendo la prevenzione e la diagnosi precoce più cruciali che mai. La sopravvivenza a cinque anni dopo la diagnosi è attualmente dell’88%, il che significa che circa 925.000 donne vivono dopo questa diagnosi.
Questo evidenzia l’importanza di programmi di screening e informazioni aggiornate per le donne.
Quando si parla di tumore al seno, è fondamentale riconoscere i differenti tipi. Il carcinoma infiltrante può metastatizzare, mentre il carcinoma in situ è confinato. I recettori ormonali, come quelli per estrogeni e progesterone, sono presenti nella maggior parte dei tumori mammari. Questi ormoni, legandosi ai recettori, possono promuovere la crescita cellulare. La mammella, essendo una ghiandola esocrina, cambia nel tempo e può presentare noduli che necessitano di valutazione.
La presenza di un nodulo isolato è uno dei sintomi più significativi e richiede una visita specialistica. A differenza della nodularità diffusa, che è comune e spesso innocua, un nodulo isolato deve essere esaminato per determinare se è benigno o maligno. I sintomi come secrezioni anomale o cambiamenti della pelle sono anch’essi importanti segnali da non trascurare.
La prevenzione del tumore al seno può essere suddivisa in due categorie: prevenzione primaria e prevenzione secondaria.
La prima si concentra sulla riduzione dei fattori di rischio modificabili, come il peso corporeo e l’attività fisica. Una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo possono ridurre significativamente il rischio di sviluppare questa malattia. Oltre il 20% dei casi è prevenibile attraverso cambiamenti nello stile di vita.
La diagnosi precoce è cruciale per aumentare le probabilità di guarigione. Le donne sono incoraggiate a eseguire regolarmente l’autopalpazione del seno, preferibilmente mensilmente.
Questo metodo non deve generare ansia, ma deve diventare un’abitudine. La mammografia è un altro strumento fondamentale, specialmente per le donne tra i 50 e i 69 anni, per la quale il programma nazionale prevede esami ogni due anni.
In aggiunta alla mammografia, gli esami ecografici possono essere utilizzati, in particolare per le donne più giovani. Questi esami aiutano a distinguere tra noduli solidi e cisti, ma è importante che siano sempre interpretati da un medico esperto.
L’educazione e la consapevolezza sulle procedure di screening sono essenziali per facilitare diagnosi tempestive e trattamenti efficaci.
Quando viene diagnosticato un tumore al seno, le donne vengono seguite da un team multidisciplinare di specialisti. La chirurgia è spesso il primo passo nel trattamento e può variare da resezioni parziali a mastectomie complete, a seconda della gravità della malattia. L’approccio conservativo è sempre più comune, con tecniche come la quadrantectomia, che preserva il più possibile il tessuto mammario sano.
Successivamente, le pazienti possono essere sottoposte a radioterapia e chemioterapia per eliminare eventuali cellule tumorali residue. Le terapie ormonali possono essere indicate per tumori con recettori ormonali positivi. Questo approccio multimodale, che combina diversi trattamenti, mira a migliorare le probabilità di successo e la qualità della vita.
Il tumore della mammella si distingue principalmente in due categorie: carcinoma infiltrante e carcinoma in situ. Mentre le mutazioni genetiche nei geni BRCa1 e BRCa2 rappresentano una minoranza dei casi, la maggior parte delle diagnosi è associata a fattori ormonali e ambientali.
La consapevolezza di questi fattori è essenziale per la prevenzione.0