Argomenti trattati
La poliomielite, una malattia infettiva altamente contagiosa, ha rappresentato per decenni una grave minaccia per la salute dei più piccoli.
In questo contesto, l’impegno di operatori sanitari come Marguerite Simba, che da oltre 25 anni guida le campagne vaccinali nella Repubblica Democratica del Congo, è fondamentale. Ogni anno, il 24 ottobre segna la Giornata Mondiale contro la poliomielite, un’occasione per riflettere sui progressi fatti e sulle sfide ancora da affrontare.
Dal 1988, anno di creazione della Global Polio Eradication Initiative (GPEI), sono stati compiuti enormi passi avanti.
Questo partenariato, che include organismi come l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unicef, ha facilitato la vaccinazione di quasi 3 miliardi di bambini in 122 paesi. Grazie a questi sforzi, i casi di poliomielite nel mondo sono diminuiti di oltre il 99%.
Oggi, la poliomielite è endemica solo in due paesi: Afghanistan e Pakistan. Tuttavia, la minaccia non è completamente scomparsa. Se gli sforzi di vaccinazione dovessero fermarsi, si stima che entro dieci anni la malattia potrebbe colpire fino a 200.000 bambini all’anno.
Recentemente, in alcune parti dell’Europa, sono stati rilevati tracce di poliovirus nelle acque reflue, segno che la vigilanza rimane essenziale.
La vaccinazione è l’unica arma efficace contro la poliomielite. In Italia, la vaccinazione antipolio è obbligatoria dal 1966 e il paese è stato dichiarato polio-free nel 2002. Tuttavia, la sorveglianza rimane un aspetto cruciale. La Rete di Sorveglianza delle Paralisi Flaccide Acute, gestita dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, monitora i casi di paralisi flaccida e sospette infezioni da poliovirus.
In contesti di conflitto e crisi, come in Gaza e Afghanistan, le campagne vaccinali sono spesso interrotte, favorendo la riemergenza della poliomielite. L’OMS sottolinea che fermare la trasmissione in Africa richiede non solo di vaccinare, ma di rafforzare i sistemi sanitari e le infrastrutture che supportano l’immunizzazione e la preparazione alle epidemie.
Nonostante i progressi, il cammino verso l’eradicazione totale della poliomielite è ancora lungo.
Ogni nuovo caso è un campanello d’allarme e dimostra che la lotta non è finita. La GPEI continua a impegnarsi per garantire che tutti i bambini, ovunque, possano ricevere il vaccino e essere protetti da questa grave malattia.
La poliomielite rappresenta una sfida significativa per la salute globale. La combinazione di vaccinazione, sorveglianza e collaborazione internazionale è essenziale per garantire un futuro libero da questa malattia. Solo così sarà possibile proteggere le generazioni future e garantire che nessun bambino sia lasciato indietro nella lotta contro la poliomielite.