Riduzione della Mortalità per Cancro in Italia: Analisi delle Differenze tra Nord e Sud

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Nel panorama oncologico italiano, i dati riguardanti la mortalità per tumore presentano segnali incoraggianti.

Nel 2025, si stimano circa 390.000 nuovi casi, un numero stabile rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la notizia più rilevante è il calo dei decessi, con una diminuzione del 9% negli ultimi dieci anni. Questo trend è particolarmente evidente per le neoplasie del polmone e del colon-retto, che mostrano riduzioni rispettivamente del 24% e del 13%.

La situazione regionale e la mobilità sanitaria

Nonostante i dati promettenti, emergono criticità significative, in particolare al Sud Italia.

Qui, il 15% delle pazienti affette da tumore al seno è costretto a spostarsi in altre regioni per ricevere assistenza chirurgica, con picchi che arrivano quasi al 50% in Calabria. Questa mobilità sanitaria rappresenta una sfida per il Servizio Sanitario Nazionale, che deve affrontare le disparità di accesso alle cure.

Le cause delle disuguaglianze

Le ragioni alla base di queste disuguaglianze sono molteplici. In primo luogo, si evidenzia una carenza di personale medico e infermieristico, con il numero di professionisti che non riesce a tenere il passo con l’aumento del carico di lavoro.

Il presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, Massimo Di Maio, sottolinea come il progresso terapeutico e le nuove linee guida cliniche stiano incrementando le richieste di assistenza, mentre il personale rimane insufficiente.

Strategie per affrontare il fenomeno della tossicità finanziaria

Un’altra questione critica è rappresentata dalla tossicità finanziaria, ovvero l’impatto economico che il cancro ha sui pazienti e sulle loro famiglie. Francesco Perrone, presidente della Fondazione Aiom, sottolinea l’importanza di garantire il diritto alla salute e di combattere le disequità esistenti.

È fondamentale che il Servizio Sanitario Nazionale non venga escluso da eventuali leggi riguardanti la morte medicalmente assistita, poiché è l’unico in grado di fornire percorsi integrati che includano anche le cure palliative.

Il ruolo delle politiche di prevenzione

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato l’importanza della prevenzione come leva strategica per affrontare le sfide oncologiche. Il Piano Oncologico Nazionale 2025-2027 si propone di integrare i percorsi assistenziali, potenziare le attività di screening e sviluppare la ricerca.

Secondo il Ministro, la promozione di stili di vita sani e l’aumento dell’adesione ai programmi di screening risultano fondamentali per ridurre il rischio di sviluppare tumori e migliorare le diagnosi precoci.

Prospettive future nella lotta contro il cancro

Nel contesto dell’epidemiologia oncologica italiana, i dati recenti indicano una significativa crescita dell’adesione ai programmi di prevenzione. Tuttavia, le differenze tra Nord e Sud rimangono evidenti. La mortalità per cancro in Italia è inferiore rispetto alla media europea.

Tuttavia, è preoccupante il fatto che il 24% degli adulti fuma e il 33% è in sovrappeso, sottolineando la necessità di interventi più incisivi.

È fondamentale affrontare le disuguaglianze regionali e garantire un accesso equo alle cure. Solo in questo modo sarà possibile migliorare ulteriormente le prospettive di vita e la qualità delle terapie per tutti i pazienti oncologici in Italia.