Rivoluzionare la salute mentale attraverso la prevenzione

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Negli ultimi anni, il dibattito sulla salute mentale ha guadagnato un’importanza crescente, portando alla luce temi spesso trascurati.

Eva Pascoli, presidente degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia, ha recentemente evidenziato quanto sia fondamentale la prevenzione per il benessere psicologico, paragonandola all’importanza degli screening per la salute fisica. Ma come possiamo davvero migliorare il panorama della salute mentale? Questo articolo si propone di esplorare un approccio integrato e circolare che possa rispondere ai bisogni emergenti della popolazione.

La complessità della violenza e la necessità di un approccio proattivo

La violenza, sia essa fisica o psicologica, affonda le radici in dinamiche complesse che non possono essere comprese attraverso un semplice modello di causa-effetto. Eventi tragici, come quello di Gemona, ci invitano a riflettere su come spesso tendiamo a minimizzare i segnali premonitori. Ma perché ignoriamo questi segnali? La risposta è legata alla paura e all’ansia che ci generano. È per questo che il mondo della salute mentale deve adottare un approccio proattivo che non si limiti a curare, ma che si concentri sulla prevenzione.

Immagina un sistema in cui psicologi di base e consultori siano facilmente accessibili: sarebbe un grande passo verso un supporto più efficace e reattivo.

Ma cosa significa realmente prevenire? Non si tratta solo di trattare patologie già in atto, ma di creare spazi accoglienti dove le persone possano sentirsi libere di esprimere le proprie difficoltà. Luoghi privi di giudizio, aperti a tutti, dove ognuno possa trovare un supporto per il proprio benessere psicologico.

In questo contesto, la figura dello psicologo diventa cruciale: non solo come professionista che gestisce il disagio, ma come facilitatore di interazioni positive e relazioni sane.

Un approccio integrato alla salute mentale

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ha di recente avviato un processo di revisione del Piano Salute Mentale 2025-2030, sottolineando l’importanza di coinvolgere diverse figure professionali per affrontare i bisogni emergenti in modo efficace. Questo nuovo approccio punta a rafforzare la salute psicologica, restituendo centralità agli interventi preventivi e promozionali.

È essenziale comprendere che la salute mentale non è un argomento isolato, ma un tema che si intreccia con vari aspetti della vita sociale e culturale.

Le integrazioni proposte nel documento mirano a garantire che la salute mentale venga considerata in modo olistico, tenendo conto delle dinamiche sociali e relazionali che influenzano il benessere individuale. Questo richiede un impegno collettivo e un cambiamento di mentalità, dove la prevenzione diventa parte integrante della cultura della salute.

Ma come possiamo fare la differenza? La risposta si trova nella collaborazione e nella condivisione di responsabilità tra tutti noi.

Conclusione: l’importanza di una visione circolare

Il messaggio chiave di Eva Pascoli è chiaro: è tempo di abbandonare la visione lineare e adottare un approccio circolare alla salute mentale. Siamo tutti interconnessi e, come comunità, possiamo fare la differenza se lavoriamo insieme. La prevenzione deve essere considerata non solo come un obiettivo, ma come un impegno collettivo a creare un ambiente di supporto e comprensione.

È proprio in questo spazio intermedio, tra l’inconcepibile e la realtà, che possiamo costruire un futuro migliore per la salute mentale, dove ogni individuo possa sentirsi parte di un sistema integrato e solidale.