Scoperta una firma cellulare pre-tumorale nelle donne con mutazioni BRCA: la nuova ricerca rivela dettagli sconvolgenti

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Un team di ricercatori dell’Università di Bari Aldo Moro ha recentemente fatto una scoperta significativa riguardo ai tessuti mammari delle donne con mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2.

Questi geni, noti per aumentare il rischio di sviluppare tumori al seno e alle ovaie, hanno attirato l’attenzione grazie a figure pubbliche come Angelina Jolie e Bianca Balti. La ricerca, pubblicata su Scientific Reports, potrebbe aprire nuove strade per la prevenzione e la medicina di precisione per le donne ad alto rischio.

Esplorazione dei tessuti mammari

Il gruppo di scienziati ha analizzato campioni di tessuto mammario prelevati da donne portatrici sane di mutazioni genetiche, sottoposte a interventi chirurgici.

Durante l’analisi, sono stati identificati due elementi cruciali. Il primo è l’esistenza di una popolazione cellulare stromale nota come pre-CAF (cellule stromali associate al cancro), che risulta assente nei tessuti di controllo, suggerendo la presenza di un ambiente favorevole alla crescita tumorale.

Alterazioni cellulari significative

In secondo luogo, i ricercatori hanno notato alterazioni in specifiche cellule, come le cellule mioepiteliali e le cellule progenitrici. Queste modifiche erano particolarmente distinte tra le donne portatrici di mutazioni BRCA1 e BRCA2.

I risultati evidenziano come le mutazioni non solo influenzino le cellule epiteliali, ma riprogrammino anche precocemente l’ambiente circostante, creando condizioni che possono favorire l’emergere di un tumore.

Implicazioni per la medicina di precisione

La scoperta di marcatori specifici, come PDPN e PD-L2, offre nuove opportunità per lo sviluppo di strategie preventive e terapie mirate. Questi marcatori potrebbero, in futuro, aiutare a ritardare o addirittura prevenire l’insorgenza del cancro nelle donne considerate ad alto rischio.

La possibilità di identificare precocemente le modifiche cellulari rappresenta una grande speranza nella lotta contro il cancro al seno.

Supporto alla ricerca

Questa ricerca è stata finanziata da importanti enti, tra cui il Ministero dell’Università e della Ricerca attraverso il progetto NextGenerationEU e il progetto Mise ‘Genesi’, che si concentra sullo sviluppo di nuovi radiofarmaci e biomarcatori. Inoltre, la piattaforma Elixir-It, un’infrastruttura di ricerca europea per le scienze della vita, ha fornito supporto tecnico e scientifico.

Un team di esperti al lavoro

Il gruppo di ricerca, guidato da Nicoletta Resta e Carmen Abate, comprende anche altri esperti come Francesco De Leonardis, Maria Antonietta Di Noia, Antonella Turchiano, Stefania Martino, Anna Maria D’Erchia, Antonio Scilimati e Antonella Cormio. Questi professionisti, appartenenti a diversi dipartimenti dell’Università di Bari, hanno collaborato utilizzando strumenti avanzati acquisiti tramite il progetto CNRBiOmics per l’analisi bioinformatica e la produzione di dati omici.

La ricerca condotta sull’identificazione della firma cellulare pre-tumorale nei tessuti mammari offre prospettive promettenti per la prevenzione del cancro. Con l’avanzare delle scoperte scientifiche e l’evoluzione della medicina di precisione, l’obiettivo di migliorare la vita delle donne a rischio diventa sempre più raggiungibile.