Scoprire le cause della morte cardiaca improvvisa attraverso la ricerca internazionale

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Nel panorama della ricerca cardiovascolare, si distingue un progetto di grande importanza che coinvolge il St George’s Hospital di Londra e l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano-Isontina (ASUGI) di Trieste.

Iniziato nel 2025, questo progetto ha l’obiettivo di esplorare le cause genetiche e strutturali della morte cardiaca improvvisa giovanile, un fenomeno che continua a destare preoccupazione a livello globale. Con un finanziamento complessivo che supera i 480mila euro, di cui 290mila provengono dal fondo Maseri, dedicato alla promozione della ricerca cardiovascolare e alla formazione di nuovi talenti, questo progetto si propone di fare la differenza.

Obiettivi e metodologie della ricerca

Ma quali sono gli obiettivi di questa ricerca? Il progetto mira a migliorare la prevenzione della morte cardiaca improvvisa attraverso l’implementazione di approcci molecolari avanzati, come i punteggi poligenici di rischio (PGS). La collaborazione tra Trieste e Londra è davvero fondamentale: mentre Trieste fornisce un campione di circa 3.000 pazienti con cardiomiopatie, Londra contribuisce con oltre 8.000 casi autoptici. Questo incrocio di dati è cruciale per comprendere meglio le dinamiche di questa condizione, permettendo ai ricercatori di sviluppare strategie di intervento più efficaci.

Ti sei mai chiesto quanto possa essere determinante la sinergia tra diversi centri di ricerca?

La governance del progetto è guidata dal Prof. Gianfranco Sinagra, direttore della Cardiologia di Trieste, supportato da un team di esperti che include Matteo Dal Ferro, Federica Berni e Riccardo di Lenardo. La loro esperienza è fondamentale per garantire una gestione efficiente e rigorosa delle risorse, specialmente in un contesto dove la ricerca si scontra spesso con la difficoltà di reperire finanziamenti adeguati.

Iniziative e investimenti per la formazione

Il fondo Maseri non si limita a finanziare progetti di ricerca, ma si impegna anche nella formazione dei giovani ricercatori. Tra le iniziative sostenute ci sono tre borse di dottorato in cardiologia molecolare, supporto per periodi di formazione presso centri di eccellenza all’estero, e rimborsi per l’iscrizione a master e congressi scientifici. Questo approccio non solo favorisce lo sviluppo delle competenze, ma crea anche un ambiente stimolante per la crescita professionale di chi si dedica allo studio delle malattie cardiovascolari.

In che modo pensi che questa formazione possa influenzare il futuro della cardiologia?

Un altro progetto degno di nota, finanziato con 86mila euro, è in collaborazione con l’IRCCS San Raffaele di Milano, dove si indaga il ruolo della apoptosi nelle aritmie associate a cardiomiopatia infiammatoria. Qui si utilizza un approccio integrato che combina biopsie umane, modelli murini e cardiomiociti derivati da cellule staminali. Questa ricerca multidisciplinare rappresenta un passo significativo verso una comprensione più profonda delle patologie cardiache.

Impatto e riconoscimenti nella comunità scientifica

I fondi Maseri si rivelano essere un motore fondamentale per la crescita della medicina traslazionale. Come afferma il Prof. Sinagra, queste risorse aiutano a coniugare ricerca d’avanguardia, eccellenza clinica e riconoscimento del merito dei giovani ricercatori. La loro importanza non può essere sottovalutata, poiché rappresentano un contributo sostanziale al posizionamento di Trieste come polo scientifico di riferimento a livello internazionale nel campo della cardiologia.

E tu, hai mai pensato a quanto può essere importante la ricerca per la salute del nostro cuore?

In sintesi, il progetto di ricerca internazionale avviato nel 2025 non solo affronta una questione di salute pubblica di grande rilevanza, ma promuove anche un modello di collaborazione tra istituzioni e paesi, che potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro della ricerca cardiovascolare. La sinergia tra Trieste e Londra è un esempio di come l’unione delle forze possa portare a risultati significativi, migliorando la vita delle persone e contribuendo a una maggiore comprensione delle malattie del cuore.