Argomenti trattati
La diagnosi precoce è un aspetto cruciale nella lotta contro il tumore del polmone, una patologia che colpisce migliaia di persone ogni anno in Italia.
Recentemente, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha lanciato un appello affinché lo screening per questa neoplasia venga ufficialmente incluso nei nuovi Livelli Essenziali d’Assistenza (Lea). Questo è un passo significativo che può contribuire a migliorare l’assistenza ai pazienti oncologici nel paese.
Negli ultimi anni, i programmi di screening per tumori come quello al seno, colon-retto e cervice uterina hanno dimostrato la loro efficacia.
Ora, l’AIOM propone di estendere questi benefici anche ai forti fumatori attraverso la TAC spirale a basso dosaggio, da eseguire annualmente. Questa tecnologia ha il potenziale di rilevare il carcinoma polmonare in fase precoce, migliorando così le possibilità di successo del trattamento.
Lo screening è raccomandato per le persone tra i 55 e i 75 anni, in particolare per coloro che hanno un elevato consumo di sigarette: si parla di almeno 15 sigarette al giorno per più di 25 anni, oppure di 10 sigarette al giorno per più di 30 anni.
Anche gli ex-fumatori che hanno smesso da meno di dieci anni rientrano in questa fascia di rischio.
Secondo Massimo Di Maio, presidente dell’AIOM, i dati mostrano che l’uso della TAC a basso dosaggio può ridurre la mortalità per carcinoma polmonare del 20%, prevenendo oltre 36.000 decessi in un periodo di 30 anni. Inoltre, questo approccio potrebbe comportare una riduzione del 5% dei costi sanitari indiretti e una diminuzione delle spese per i farmaci anti-tumorali.
Il disegno di legge di bilancio per il 2026 prevede risorse destinate a potenziare la Rete Italiana Screening Polmonare, rendendo così più accessibile la TAC a basso dosaggio. È fondamentale che il programma venga implementato in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, garantendo a tutti i pazienti l’accesso a questo screening vitale.
Oltre allo screening per il tumore del polmone, l’AIOM evidenzia anche i notevoli progressi nell’ambito della oncologia di precisione.
I test genomici, recentemente inclusi nei Lea, hanno rivoluzionato il modo in cui vengono somministrati i trattamenti, permettendo una personalizzazione delle terapie e riducendo l’uso di approcci invasivi non necessari.
Un esempio di successo nella prevenzione è rappresentato dallo screening mammografico, che ha salvato circa 13.660 vite in cinque anni grazie alla diagnosi precoce. Questo successo è attribuibile non solo a programmi di screening efficaci, ma anche all’innovazione terapeutica che ha caratterizzato l’ultimo ventennio.
L’AIOM si è dichiarata pronta a collaborare con il Ministero della Salute per redigere i nuovi Lea, auspicando un’accelerazione nell’approvazione di queste misure. È essenziale che il testo venga rapidamente approvato e pubblicato, affinché i servizi di screening e trattamento possano essere garantiti a tutti i cittadini, senza disparità tra le diverse regioni italiane.