Sei allergico alla tua città?

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L’allergia è davvero fastidiosa.

Soprattutto in primavera miete numerose vittime e tenerla a bada è davvero difficile. Come dimostrano gli starnuti che si susseguono. Per la precisione, è una patologia del sistema immunitario. Ha come caratteristiche reazioni eccessive portate da particolari anticorpi (reagine o IgE) verso di sostanze abitualmente innocue come ad esempio pollini.

Che si chiami allergia ai pollini, raffreddore da fieno o rinite allergica, è una condizione molto diffusa che colpisce buona parte della popolazione, con uno più dei seguenti sintomi:

  • naso che cola e congestione nasale,
  • prurito agli occhi e/o occhi che lacrimano,
  • starnuti,
  • tosse,
  • prurito al naso, sul palato o in gola,
  • pressione al petto e dolore facciale,
  • gonfiore, occhiaie bluastre (occhiaie allergiche),
  • diminuzione del senso del gusto o dell’odorato.

Jackson

Jackson, Missisippi. E’ una città pittoresca situata sul fiume Pearl che risale all’epoca della guerra di secessione, nel Missisippi centrale. Se volete trasferirvi lì, potete rifornirvi di tessuti e medicinali contro le allergie nasali perché, secondo la Ashtma and Allergy Foundation of America, Jackson è la città peggiore in cui vivere se soffrite di allergie primaverili e autunnali. La classifica annuale della Fondazione sembra sottolineare che si possa essere allergici ad una città.

Allergia negli Stati Uniti

Circa 50 milioni di americani soffrono di allergie nasali, la sesta causa di malattie croniche negli Stati Uniti. E non c’è da stupirsi. Secondo i ricercatori, vivere negli Stati Uniti può aumentare il rischio di alcune allergie. Infatti, i bambini nati negli Stati Uniti hanno una probabilità del 3 per cento di avere un allergia, mentre i bambini nati in altre nazioni hanno una probabilità su cinque.

Ma se vi muovete da una città degli Stati Uniti ad un’altra, potreste poi riscontrare allergie mai avute in precedenza? “Ci sono alcuni esempi (allergeni) che si trovano in varie zone della nazione,” afferma il dottor Stephen Tiller, un allergologo di Seattle e Presidente dell’ American College of Allergy, Ashtma e Immunology. “E’ un problema enorme.”

Allergeni

Un motivo è che diversi allergeni si trovano solo in determinate aree. A Boston, per esempio, dice Tilles, l’ambrosia e l’erba sono degli allergeni diffusi, e quindi le persone sono esposte e molto sensibili.

Se una persona dovesse trasferirsi da Boston, per esempio, a Seattle, non troverebbe l’ambrosia, ma molti ontani da cui potrebbe sviluppare un’allergia al polline. Questo perché le allergie sono reazioni anomale del nostro sistema immunitario a sostanze estranee. Ogni secondo, il sistema immunitario combatte elementi ostili, inclusi microrganismi tra cui batteri e virus. Come in tutte le guerre, vengono commessi errori. A volte il sistema immunitario non immagina che una sostanza innocua, come il polline di ontano, possa fare del male.

Immunoglobuline E (IgE)

Il corpo risponde creando un anticorpo specifico: l’immunoglobuline E (IgE). Gli anticorpi si uniscono ai mastociti all’interno della pelle, del naso, della gola e dei polmoni per rilasciare una squadra di “assaltatori”: le instamine e leucotrieni. Questi attacchi colpiscono l’allergene provocando una reazione allergica – starnuti, lacrimazione, prurito, naso che cola e altre reazioni tipiche. Le allergie hanno anche una componente genetica ed ambientale. Alcune persone sono predisposte a determinate allergie a causa di quelle dei genitori.

Comunque, l’esposizione ambientale è il momento in cui si iniziano a sviluppare i sintomi. Gli starnuti cominciano una volta che si è particolarmente esposti all’allergene.

Cambiamento climatico

Tuttavia, le nuove allergie non dipendono esclusivamente dal luogo. Poiché i mesi invernali del 2016-2017 sono stati particolarmente miti, molte persone svilupperanno allergie primaverili mai avute prima. Infatti, secondo gli esperti molti adulti stanno sviluppando delle allergie stagionali dopo molto tempo a causa del cambiamento climatico.

Le temperature sempre più calde aumentano il periodo in cui le piante rilasciano il polline. Di conseguenza, le allergie stagionali sono più lunghe e intense. L’aumento è anche dovuto alla presenza sempre maggiore di anidride carbonica nell’atmosfera. La situazione è talmente grave che, secondi i ricercatori, il polline sarà più che raddoppiato nel 2040.

Arizona o Alaska?

Quindi, esiste un posto in cui si trasfersi senza il problema delle allergie? A metà ‘900, i medici tendevano a mandare le persone in Arizona.

Negli ultimi decenni, la popolazione è cresciuta e sono state costruite nuove case. “La gente ha iniziato a piantare erba,” dice Tilles. Ed è ovvio che l’erba sia sinonimo di allergia. Quindi, se l’Arizona non va bene, forse sarebbe meglio l’Alaska?” Tilles scherza dicendo che in Alaska ci sono molti allergologi retribuiti.