Spot pro-trapianti con medici ballerini fa arrabbiare il web

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È già un caso nazionale lo spot realizzato dal Reparto Urologia dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, per sensibilizzare pubblico e pazienti alla cultura dei trapianti.

Dopo la pubblicazione su Youtube, il videoclip in cui si vedono medici e personale ospedaliero scherzare e ballare allegramente tra reparti e sale operatorie ha scatenato la reazione indignata degli internauti e non solo. Alla protesta si è unita, infatti, anche il vicesegretario regionale del Pd, Francesca Barracciu, che ha chiesto all’assessore della Sanità l’immediata revoca del commissario del Brotzu, Antonio Garau.

Non è solo deprimente constatare l’effetto dilagante e inarrestabile dell’esibizionismo mediatico, ma è oltremodo vergognoso e inaccettabile che l’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, con in testa il commissario Antonio Garau – denuncia Barracciu – realizzi e diffonda, coinvolgendo medici, personale e malati, uno spot tarato sulla spazzatura televisiva e di certo indegno per la più prestigiosa struttura sanitaria della Regione Sardegna“.

Be’ adesso non esageriamo. Trovo inadatto un video di questo tipo per parlare di trapianti, ma non mi sembra proprio un segno dell’adeguamento della classe medica al trash televisivo. Diciamo che è stato un tentativo, mal riuscito, di parlare di una questione seria usando i modi e i mezzi che risultano più graditi ai destinatari del messaggio. I toni si possono anche alleggerire, ma non troppo rispetto alla serietà del messaggio, altrimenti di finisce col sembrare cinici e irriverenti se non addirittura ridicoli.

E a mio avviso quello dei trapianti è un tema troppo delicato per ballarci su. Intanto ci sono gli aspetti psicologici del paziente che se da un lato vorrebbe guarire dall’altro è consapevole che per farlo dovrà aspettare di ricevere la parte di un’altra persona, con tutte le conseguenze che l’attesa e i sensi di colpa per il sacrificio che si chiede comporta. E poi ci sono i dubbi dei donatori, le angosce dei familiari in attesa… tutti aspetti che vengono spazzati via dal messaggio finale che dà anche il titolo al videoclip “Trapiantiamo la felicità“.

Per il resto lo spot non partiva nemmeno malissimo: la sequenza di quattro minuti, si apre, infatti, con la sala operatoria prima di un intervento e si sviluppa con una serie di immagini del reparto fino all’esplosione di un happening danzante, con trenino guidato dal neotrapiantato che trascina gioiosamente tutto l’ospedale. Ma all’inizio medici e infermieri erano piuttosto indifferenti e restii a lasciarsi coinvolgere, tanto che, per buona parte della sequenza, a ballare sono in realtà personaggi non in divisa ospedaliera e quindi non identificabili né come pazienti né come sanitari.

Purtroppo poi la situazione diventa più confusa, fino alla “frittata” finale in cui tutti ballano allegri e contenti sul messaggio “trapiantiamo felicità”.

I commenti più duri su Youtube fanno riferimento proprio a questo. “Mentre voi ballate – si legge – i familiari sono costretti a cambiare i pannoloni, a svuotare i pappagalli dei congiunti ricoverati. Mentre nello spot si intravedono lucidissimi corridoi, nella realtà nella maggior parte dei reparti la polvere, le schifezze regnano“.

Ma altri internauti vanno anche più sullo specifico, enumerando errori e manchevolezze della struttura ospedaliera. Bah, su questo non sono troppo d’accordo. In fondo non si voleva spiegare come si trapianta un rene o come funzionano le macchine. Non era una puntata del dottor House, ma uno spot di 4 minuti per portare l’attenzione su un aspetto ben preciso dell’attività in un reparto di urologia: il trapianto. Ed è proprio per l’importanza del messaggio, la delicatezza dello stesso e il poco tempo a disposizione che avrei visto meglio un video più formale, diretto, anche a costo di essere giudicati seriosi.

Ma vediamo cosa ne pensate voi. Ecco il video.

Fonte: ANSA