AIDS sintomi: come riconoscerli e comportarsi

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C’è ancora chi confonde l’AIDS con il virus dell’HIV come se aver contratto quest’ultimo significasse aver sviluppato la malattia.

Per questo motivo è necessario far salire nuovamente l’attenzione sull’argomento, ribadendo l’importanza della prevenzione, il modo più efficace per tutelarsi.

AIDS: di cosa si tratta

AIDS è l’acronimo di Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, una malattia provocata dal virus dell’HIV, di cui sono noti due tipi: hiv-1 e hiv-2; tale virus colpisce il sistema immunitario.

La trasmissione del virus dell’HIV avviene durante i rapporti sessuali non protetti con persone affette, oppure a causa dello scambio di siringhe contaminate con sangue infetto.

Inoltre, viene trasmesso dalla gestante sieropositiva al feto o al bambino durante il parto o l’allattamento.

Il virus dell’HIV distrugge selettivamente i linfociti T CD4+, cellule indispensabili alla risposta immunitaria. In particolare, si parla di AIDS quando il numero dei CD4 scende al di sotto di 200 unità oppure quando si manifesta una malattia correlata alla sindrome da immunodeficienza acquisita.

Nonostante gli enormi progressi compiuti, non è stata ancora scoperta una cura definitiva e neppure un vaccino contro l’AIDS.

I farmaci antiretrovirali sono però in grado di rendere il virus inoffensivo rallentando il decorso della malattia in maniera decisiva e permettendo al paziente di vivere un’esistenza normale per moltissimi anni.

Sintomi AIDS: quali sono

Già nel periodo di incubazione, che dura 2-6 settimane, il virus inizia a distruggere i CD4 e si presentano alcuni sintomi precoci che, essendo poco caratteristici, tendono ad essere trascurati. Si tratta della sindrome retrovirale acuta (ARS), la risposta dell’organismo all’attacco del virus, che si manifesta con i sintomi di una comune influenza (febbre, mal di testa, mal di gola, linfonodi ingrossati, dolori muscolari e articolari, ecc.).

In questo periodo, chiamato “finestra”, si può ancora risultare negativi al test dell’HIV perché gli anticorpi specifici non sono ancora “dosabili”. Restando nella condizione di sieropositivà, altri possibili sintomi sono: calo dell’appetito, dimagrimento, tosse e malattie delle vie respiratorie (bronchite, polmonite), ecc. Passata la fase acuta, si entra in uno stadio di latenza clinica che può durare anche 10 anni, durante il quale il virus continua a replicarsi e a distruggere i linfociti T.

In ogni caso, è sempre bene affidarsi a uno specialista per tutti i dubbi e perplessità in quanto solo un medico è in grado di aiutare e riconoscere ogni sintomo, così da aiutare il paziente.

Sintomi AIDS: prevenzione e cure

L’AIDS si previene mettendo in atto dei comportamenti responsabili capaci di abbattere il rischio di contrarre l’infezione. La regola aurea per prevenire il contagio da HIV è indossare il preservativo ogni volta che si ha un rapporto sessuale.

In caso di gravidanza è essenziale sottoporsi al test dell’HIV per scoprire un eventuale contagio: la terapia ART è in grado di azzerare il rischio che l’infezione venga trasmessa dalla gestante al nascituro. Un’ulteriore strategia per limitare la circolazione del virus è quella di curare le malattie veneree che, producendo lacerazioni e verruche ai genitali, rappresentano una porta d’ingresso preferenziale per il virus.