Carenza vitamina D: a cosa serve e dove si trova

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La Vitamina D è una vitamina liposolubile, quindi che necessità di un substrato lipidico per il suo utilizzo, fondamentale per la salute umana.

Nonostante venga chiamata semplicemente “Vitamina” ha molte più funzioni di quanto si possa pensare. Scopriamo cosa comporta una carenza vitamina D.

Carenza vitamina D: funzioni principali

La vitamina D è nota per la salute delle ossa. Infatti, è una delle principali regolatrici dell’equilibrio degli ioni calcio tramite un effetto diretto sull’assorbimento intestinale di questo minerale, che diversamente verrebbe “ignorato” ed espulso con minore assorbimento sistemico.

Lo ione calcio è uno dei principali componenti delle ossa nel corpo umano, pertanto una sua carenza porterebbe ad una maggiore sensibilità a fratture e danneggiamenti strutturali delle ossa del corpo, finanche ad arrivare al “rachitismo”, nei casi più gravi.

Con la Vitamina D, inoltre, si ha maggiore deposizione dei sali di calcio nelle ossa.

Altro ruolo fondamentale riguarda l’immuno-modulazione, ovvero la capacità di modulazione dell’attività del sistema immunitario. Infatti, il sistema immunitario molto spesso può andare incontro a “squilibri”, sia dal punto di vista numerico, sia dal punto di vista del riconoscimento dei bersagli, portando a malattie auto-immunitarie, ovvero ad un attacco (da parte dei linfociti) agli organi o alle cellule del proprio organismo, scambiate inavvertitamente per cellule nemiche.

Questa vitamina ha un importante ruolo in tutto ciò, diminuendo di gran lunga episodi auto-immunitari, pertanto è importante non andare incontro a carenze.

Dove trovarla

Da un punto di vista prettamente alimentare, è possibile trovare la vitamina D in numerosi alimenti quotidianamente assunti con la dieta, pertanto è difficile andare incontro a carenza di questo tipo. Alimenti che la contengono sono infatti alimenti animali, quali fegato, pesce marino, come ad esempio il salmone, le sardine o le aringhe, oppure anche l’olio di pesce, molto ricco di vitamina D.

Ancora, sono ricche le uova o i funghi.

La conversione della vitamina D

Al di fuori del fattore alimentare, che fornisce una versione “base” della vitamina D, è necessario un altro fondamentale passaggio per la sua conversione nella forma attiva.

Infatti, la vitamina alimentare non è funzionale per l’organismo, ma ha bisogno di una doppia conversione, innanzitutto a livello epatico (fegato) e a livello cutaneo, fondamentale per ottenere la forma attiva.

La principale carenza di Vitamina D, infatti, non deriva dalla carenza alimentare, ma più che altro dalla carenza di “Sole”, fondamentale per la sua conversione nella forma attiva.

A livello cutaneo, infatti, l’esposizione al sole porta alla conversione definitiva in colecalciferolo, ovvero la forma attiva, unica in grado di fornire reali benefici per l’organismo.

Come aumentare la Vitamina D

A causa delle abitudini sempre meno salutari della popolazione media, quel che succede è che proprio la vitamina rappresenta oggi giorno una delle principali carenze.

La causa non è tanto alimentare, quanto piuttosto nella scarsa esposizione al sole.

La vita sempre più indaffarata e piena di impegni, così come una maggior presenza di lavori “all’interno delle mura”, ha avuto come conseguenza una maggiore carenza di vitamina D nella popolazione, che non riesce più a convertire nella forma attiva.

Nonostante siano presenti integratori appositi, molto spesso quest’ultimi non potranno fare granché, in quanto il problema non sta nell’apporto della Vitamina, quanto nella sua conversione.

Basterebbero a malapena 30 minuti al giorno di esposizione solare, con braccia e gambe scoperte, per ovviare a questo problema.