Coma etilico: sintomi, cosa fare e come riconoscerlo

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Che cosa si intende con l’espressione coma etilico e perché è così pericoloso per la nostra salute? Cosa fare se si manifesta?

Coma etilico

Con l’espressione coma etilico si intende una gravissima intossicazione da etanolo. In sostanza, non è altro che una grave intossicazione da alcool, correlata al livello di alcool etilico nel sangue della persona. Presenta dei sintomi molto comuni, che si accompagnano ad uno stato di ubriachezza nelle fasi precedenti. Si ha, infatti, uno stato di incoscienza con alitosi, arrossamento cutaneo, bradicardia, ipotensione arteriosa, depressione respiratoria, vasodilatazione ed ipotermia. Può essere una causa di morte, come noto.

Cosa fare

Vediamo, adesso, cosa fare in caso di coma etilico. Se una persona vicina a noi inizia a stare male ed è in stato confusionale, è saggio chiamare un’ambulanza. Evitiamo sempre il fai da te: ci vuole, infatti, il trasporto in ospedale per un intervento medico. In genere, la terapia del coma etilico si basa sull’eliminazione dell’ipotermia, dell’acidosi e dell’ipoglicemia. Il medico può, infatti, somministrare glucosio per endovena, così come fruttosio, oppure bicarbonato o lattato di sodio, oltre a soluzioni saline per ripristinare l’equilibrio idrosalino.

Nei casi più gravi, può essere richiesta la respirazione secondo mezzi artificiali.

Il picco di concentrazione arriva al massimo dopo 30 o 120 dopo l’ingestione. Può avvenire in modo più rapido se è a stomaco vuoto. L’assunzione contemporanea con droghe e psicofarmaci accentua i disturbi.

Coma etilico come riconoscerlo

Come riconoscere il coma etilico? Si tratta di una problematica sempre più diffusa, specialmente tra i giovani adolescenti. Generalmente, è logico che per avere un coma etilico dobbiamo bere molto di più del dovuto: con due bicchieri di vino non si raggiunge certo questo problema.

Anzi, a piccole dosi l’alcool fa anche bene! Consideriamo, ad esempio, che un bicchiere di alcol contiene 0,2 g di questa sostanza. Il coma si manifesta quando si superano i quattro grammi per litro di alcolemia. Si capisce bene, quindi, che per arrivare a quattro grammi si dovrebbe addirittura bere 20 bicchieri di alcool. Non è certo una cosa casuale. Vi sono soggetti che riescono a reggere meglio l’alcool rispetto ad altri, come noto.

Esiste una certa predisposizione, ma anche il sesso è importante: le donne, infatti, tendono ad avere più problematiche rispetto agli uomini.

L’organo che metabolizza nel nostro corpo l’alcool è, come noto, il fegato. Esso riesce a distruggere in due o tre ore un bicchiere di bevanda alcolica, ovvero circa 12 grammi. Quando, però, il fegato non riesce più a distruggere l’alcool, esso non può essere metabolizzato e, quindi, va in circolo liberamente nel nostro organismo.

Provoca danni gravi al DNA e alle cellule staminali. Può provocare danni permanenti al cervello e, nei casi più gravi, la morte. E’ necessario non lasciare mai sola una persona che sta male dopo una grossa ingestione di alcool. Utile fare in modo che non beva più e aspettare i soccorsi di un’ambulanza. Nei casi meno gravi, la persona manifesta ubriachezza, vomito, mal di testa, sonnolenza ed euforia, ma non arriva ad essere in pericolo di vita.

Dobbiamo sempre tenere presente che l’alcool, a grandi dosi, è molto dannoso per la nostra salute.