Ernia iatale e tachicardia: sintomi e rimedi

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Tachicardia ed ernia iatale sono due disturbi legati fra loro che possono provocare numerose patologie.

Provocano dolori che non danno tregua e che talvolta sono difficili da diagnosticare. Conosciamo i sintomi, i rimedi e le cure.

Ernia iatale e tachicardia: cosa sono

L’ernia iatale è un disturbo che provoca il leggero spostamento verso l’alto dello stomaco dall’addome al torace. Lo stomaco passa attraverso un piccolo foro denominato iato diaframmatico esofageo. In condizioni normali consente il passaggio dell’esofago attraverso il diaframma. Nel caso specifico di ernia iatale, una piccola parte dello stomaco va a risalire attraverso questa apertura, causando tutti i sintomi tipici della malattia.

È una patologia complessa ma è altamente diffusa, colpisce, infatti, almeno il 20% degli italiani ogni anno. Esistono tre tipi di ernia iatale:

  • Ernia da scivolamento: presente nel 90% dei casi. Si tratta del passaggio di una piccola porzione dello stomaco, attraverso lo iato esofageo. Il reflusso gastrico avviene proprio per questo motivo: la giunzione gastroesofagea, viene spinta verso l’alto. In molti casi questo passaggio è facilmente reversibile ed è sensibile agli sbalzi della pressione addominale: un solo colpo di tosse, uno sforzo pesante o la sola deglutizione, possono facilitare la fuoriuscita dell’ernia, che successivamente ritorna, in maniera spontanea, nella sua condizione iniziale.

  • Ernia da arrotolamento: è decisamente più rara, ma anche più pericolosa della precedente, in quanto la giunzione tra stomaco ed esofago resta nella sua sede naturale, mentre il fondo dello stomaco passa nel torace. In questo caso, se l’ernia viene schiacciata, ci può essere una copiosa fuoriuscita di sangue all’interno dello stomaco stesso.
  • Ernia mista: presenta le caratteristiche di entrambe le tipologie precedenti.

L’ernia iatale è una patologia legata soprattutto all’età, infatti, la maggior parte delle persone colpite ha più di 50 anni.

Il deterioramento è dovuto all’invecchiamento e a sforzi continui, come, ad esempio, la deglutizione, colpi di tosse e starnuto. Un altro aspetto incisivo può essere l’obesità, condizione che può essere causa dell’ernia iatale.

Si parla di tachicardia, invece, quando la frequenza cardiaca a riposo è molto più alta rispetto ai parametri standard. Un’eccessiva frequenza cardiac, può provocare ictus o, addirittura, arresto cardiaco improvviso. Non è una patologia da sottovalutare, infatti, ai primi sintomi si consiglia di rivolgersi al medico.

Ernia iatale e tachicardia: sintomi

L’ernia iatale non ha un quadro definito di sintomi. In alcune persone è asintomatica, tant’è che alcuni pazienti ne vengono a conoscienza in seguito a controlli non legati a questa patologia. In altri soggetti, invece, può causare disturbi anche gravi.

Quando l’ernia iatale si ingrossa causa un reflusso gastrico. Quando si sviluppa l’ernia, la parte dello stomaco che fuoriesce dalla sua sede naturale spinge lo sfintere al di sopra del diaframma, compromettendone il meccanismo di apertura e chiusura.

A causa dell’estrema acidità del contenuto gastrico le pareti esofagee si possono lesionare causando vari problemi:

  • dolori forti al torace con un acuto senso di bruciore;
  • rigurgito;
  • amaro in bocca e colore della lingua grigio chiaro;
  • salivazione intensa;
  • raucedine

Questi sintomi compaiono e peggiorano durante degli sforzi acuti o durante la gravidanza a causa del temporaneo aumento della pressione intraddominale.

Ci sono farmaci efficaci presenti in commercio per trattare questa malattia, anche se sarebbe preferibile ricorrere ad un intervento di correzione chirurgica, soprattutto se l’ernia si presenta ingrossata ed estesa.

Le conseguenze più gravi legate a questa patologia sono l’insorgenza di ulcere, tumori, sangue nelle feci e vomito. Inoltre, può presentarsi un senso di oppressione toracica, che viene confuso per un inizio di infarto.

Tachicardia

Quando il cuore batte velocemente, perdendo la sua armoniosità nell’alternare i rilassamenti e contrazioni, compromette l’apporto di sangue in tutto l’organismo. Se i tessuti non vengono irrorati in maniera corretta, si incorre in dispnea, palpitazioni accelerate, svenimento, dolore toracico e vertigini.

Succede, in rari casi, che la tachicardia, sia conseguente ad uno stato di ansia e di stress, per nulla legati ad una malattia o patologia.

Essendo il cuore un muscolo, quando si trova sotto sforzo ha bisogno di una maggiore quantità di sangue, ossigeno e nutrienti. Da qui, si crea un meccanismo tale, da portare l’organismo in completo tilt e mancanza di ossigeno ai tessuti.

In tutti i casi è meglio consultare immediatamente un medico.

Reflusso, tachicardia e ansia

Una volta escluso ogni tipo di problematica cardiaca, bisogna sapere che la tachicardia può dipendere dal reflusso gastrico ed ernia iatale, con conseguente ansia e perdita del controllo.

Le crisi acute possono avvenire a fine di ogni pasto, soprattutto se si sono assunte bevande gassate. Il disturbo si può associare alla tosse notturna, con spossatezza e sonnolenza al mattino.

E’ fondamentale analizzare la propria condizione di salute completa, viste le molteplici funzioni del diaframma che, infatti, non ha solo funzioni respiratorie, ma anche meccaniche della colonna vertebrale, digestive e di aiuto alla circolazione vascolare e linfatica.

Non è raro, ad esempio, scoprire che una postura errata può alterare la funzionalità corretta del diaframma, portando tutti i disturbi che ne conseguono. In questo caso, una regolazione della postura e controllo del peso, sono ottimali per andare a regolarizzare la funzione del diaframma e di conseguenza del cuore, andando ad eliminare tutte le disfunzioni.

Tachicardia: rimedi naturali

Una buona e regolare dormita, può solamente portare benefici al proprio organismo.

Al contrario, l’insonnia crea conseguenze distruttive.

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