Fitte alla testa: le possibili cause e rimedi naturali

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Quali sono i sintomi e le cause delle fitte alla testa e cosa si può fare per alleviare il dolore senza ricorrere ai farmaci? Dagli estratti di girasole agli oli essenziali di lavanda: ecco i rimedi naturali efficaci contro le principali forme di cefalea.

Fitte alla testa: perché vengono

Le fitte alla testa sono un disturbo molto diffuso a prescindere dall’età e dal sesso. Scientificamente si parla di cefalea, che in greco significa testa. Il sintomo principale del disturbo è un dolore simile ad una forte pressione o pulsazione sul capo che può durare diversi giorni. Alle volte il dolore è localizzato all’orbita e alle tempie (cefalea a grappolo) e scompare dopo circa mezz’ora per poi ripresentarsi a intervalli regolari durante la giornata.

Quando il dolore colpisce una metà del cranio si parla di emicrania, che può essere accompagnata da altri sintomi quali nausea, vomito e fotosensibilità. In presenza di sinusite, le fitte alla testa sono localizzate nella regione frontale e sono spesso associate a febbre, brividi e dolore intorno agli occhi e alla parte superiore dell’arcata dentale. Un ulteriore tipo di mal di testa è quello da cervicale, che può comportare anche nausea e vertigini.

Fitte alla testa: cause

Le fitte alla testa sono il risultato della combinazione di una predisposizione genetica con alcuni fattori scatenanti. I principali sono stress, stanchezza, alcuni alimenti, abuso di caffeina o di bevande alcoliche, eccesso di zuccheri o, al contrario, digiuno prolungato, scompensi ormonali, pillola concezionale, insonnia, sbalzi di temperatura, ecc. Il mal di testa può essere causato anche dalla sinusite, un’infiammazione acuta o cronica delle mucose dei seni paranasali.

Un’altra causa di fitte al capo è la cervicalgia, l’invalidante dolore al collo e alle spalle che provoca rigidità e limitata mobilità e che nella maggior parte dei casi è indotto dall’assunzione di una postura scorretta.

Rimedi naturali

Le fitte alla testa si combattono in primis a tavola, evitando gli alimenti che potrebbero scatenare il disturbo, come quelli ricchi di istamina, uno dei primi mediatori che intervengono nei processi infiammatori.

Bisogna quindi assumere con cautela i cibi in scatola, come il tonno, i salumi, i formaggi stagionati e i pomodori. È inoltre sconsigliato l’abuso di alimenti ricchi di tiramina, una ammina capace di innescare un attacco di emicrania. Si tratta, ad esempio, dei formaggi stagionati come il gorgonzola e il pecorino, il pesce conservato tipo aringhe, tonno e caviale, gli insaccati, gli spinaci, il cavolfiore, le fave, il cioccolato e la frutta secca.

Da evitare anche i cibi contenenti bisolfiti, come il vino, la birra e gli alimenti sott’aceto, e quelli troppo salati.

Alle fitte alla testa si può dire addio anche senza farmaci. Esistono piante con azione antinfiammatoria e analgesica in grado di contrastare i meccanismi alla base dei principali tipi di cefalea. Si tratta, ad esempio, degli estratti di girasole, sambuco e artemisia. Chi ha la pazienza di aspettare può ricorrere agli oli essenziali da frizionare delicatamente sulle tempie e sulla fronte.

Sono molto efficaci quello di basilico, maggiorana, origano, rosmarino, lavanda, camomilla, geranio e menta. Se la causa è tensiva, è bene massaggiare gli oli essenziali anche su collo e spalle, diluiti in un olio naturale (mandorla, jojoba, sesamo, ecc.). In caso di mal di testa da stress risultano molto efficaci le tisane ai fiori d’arancio, alla melissa, alla valeriana e alla camomilla.