Come comportarsi in caso di frattura al braccio

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Sapresti cosa fare in caso di frattura dell’omero e sapresti come capire se si tratta di una rottura composta o scomposta? L’omero è un osso del braccio che collega la nostra spalla al gomito.

Non è raro rompersi questo osso a causa di molteplici traumi fisici, magari accentuati per la presenza simultanea di alcune patologie come l’osteoporosi. La frattura può avvenire in diversi punti dell’osso e in base alla distanza dalla spalla si possono catalogare in tre casistiche: frattura dell’estremità prossimale, la più vicina alla spalla, frattura del corpo ovvero della parte centrale dell’osso e fratture dell’estremità distale, cioè la più vicina all’avambraccio.

A prescindere dalle cause si possono riscontrare i medesimi sintomi di ogni frattura del nostro apparato scheletrico: dolore, gonfiore con annesso ematoma e difficoltà nella mobilità del braccio. Recandosi in ospedale si riceverà velocemente una diagnosi, prima tramite la semplice osservazione ad occhio del braccio e dei sintomi e poi sottoponendosi ai raggi-x per determinare l’entità del danno. in base a quest’ultimo potranno essere scelti differenti trattamenti.

Frattura dell’omero: è composta o scomposta

Un’ulteriore e importante distinzione nella tipologia di frattura è rappresentato dalla caratteristica: composta o scomposta. Nel caso di una frattura dell’omero composta vorrà dire che l’osso, seppur rotto, non è fuoriuscito dalla sua sede naturale. In caso invece di una frattura dell’omero scomposta è probabile che l’osso si sia spostato e sia arrivato addirittura a essere visibile a occhio nudo. Le cause di queste fratture sono molteplici e le più comuni sono cadute accidentali o altri traumi fisici, magari durante attività sportiva.

Ma anche uno stress fisico e costante del braccio può provocare una frattura o magari una microfrattura.

Inoltre, come ti accennavo, ci sono le possibilità in cui una pregressa patologia comporti l’indebolimento osseo: è il caso dell’osteoporosi e dalla della carenza di vitamina B. Anche l’età avanzata spesso riduce la resistenza delle nostre ossa aumentando il rischio di frattura in caso lievi traumi fisici. Generalmente non è difficile capire quando ci si è rotti un osso.

Infatti il dolore e l’ematoma di norma sono sufficienti, ma è importante andare velocemente in ospedale in quanto il trauma che ha scatenato la frattura, o l’osso stesso, potrebbero aver danneggiato i tessuti circostanti. Nel caso di una frattura scomposta in più sarà visibile una forma innaturale del braccio.

Le fratture composte sono generalmente meno gravi e più facili da trattare. Nel caso di dubbi il medico in ospedale potrà decidere di sottoporvi a risonanza magnetica o TAC, specialmente se i raggi-x non hanno dato esito certo.

Per quanto riguarda la terapia, la possibilità più comune è immobilizzare il braccio e mettere a riposo il paziente per circa due mesi. Per quanto riguarda invece gli episodi più gravi a volte è necessario ricorrere a interventi chirurgici. In ogni caso, è una decisione che spetta al personale medico.