Intelligenza emotiva: test e cos’è

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L’intelligenza emotiva è un concetto ampiamente misurabile ed è utile per comprendere come raggiungere al meglio degli obiettivi sociali, personali e professionali.

L’intelligenza emotiva aiuta un soggetto a favorire la crescita personale e non solo.

Seguendo le teorie di Golleman, il precursore dell’argomento, sarà semplice capire di cosa si tratta e come si misura l’intelligenza emotiva. Infatti, a riguardo, è possibile condurre un test che serve proprio per misurarne il livello raggiunto in una certa fase storica individuale. Prima di passare all’aspetto pratico, però, è bene comprendere il significato del tema e poi dedicarsi al test.

Cos’è l’intelligenza emotiva

L’intelligenza emotiva è il termine che si riferisce ad una buona e giusta gestione delle proprie emozioni. Si tratta di una caratteristica strettamente legata agli obiettivi che ogni persona si prefigge, dal punto di vista personale e sociale. Ciò, ovviamente, non è sempre chiaro, infatti, una persona può consapevolmente porsi dei traguardi oppure no.

Golleman è convinto che l’intelligenza emotiva sia essenziale per la crescita di una determinata persona.

Nei suoi studi individua un elemento importante per farlo e cioè, l’emozione. Se questa viene gestita correttamente, la qualità della propria vita può notevolmente migliorare. Ciò è possibile poiché ogni soggetto viene condizionato dalle emozioni che prova quotidianamente e le reazioni agli ostacoli posti da altri o da altre cose, può essere controproducente. Per far sì che l’intelligenza emotiva sia sempre stimolata, quindi, è bene allenarsi a gestire correttamente tutte le emozioni.

Solo in questo modo tutti gli atteggiamenti futuri potranno essere forieri di risultati.

Si può dire, quindi, che l’intelligenza emotiva consiste, praticamente, nella capacità che ha ogni essere umano di leggere le sue emozioni, analizzarle, comprenderle e farne tesoro per le esperienze che affronterà durante la sua esistenza.

Come si sviluppa e qual è la sua funzione

Tutti hanno un’intelligenza emotiva? Quanti ne sono consapevoli? Come può essere stimolata Sono queste le prime domande che sorgono quando si affronta il tema.

Per comprendere come stimolare correttamente le proprie emozioni e la capacità di comprenderle, è necessario compiere tre passi. Il primo corrisponde all’autoconsapevolezza, il secondo è l’autocontrollo e, in ultimo, si parla di empatia. Praticamente è importante capire, ascoltare se stessi e i propri stati d’animo, analizzando la loro provenienza e la natura. Poi è bene accettare le emozioni provate e considerarle una fase fondamentale della propria vita. In questo modo si riesce anche a gestire correttamente ogni pensiero che può essere o meno, logico.

Ovviamente ogni emozione corrisponde anche ad un ricordo che si custodisce. In tal modo si può anche capire se si vuole riprovare o no, tale situazione.

Quando si ha a che fare con altri soggetti è bene comprendere e osservare i loro comportamenti. Anche gli altri hanno un’intelligenza emotiva, dei desideri e dei sentimenti, proprio come noi. Quindi occhio alla comunicazione non verbale. In tal caso è bene sempre osservare ogni piccolo particolare e analizzarlo con estrema cura.

La sfera emozionale, infatti, è fragile e ferire i sentimenti dell’altro è davvero semplice.

Il test di valutazione

L’intelligenza emotiva può essere calcolata, valutata e giudicata ma per farlo è necessario tenere d’occhio dei punti di riferimento. Prima di tutto è bene quantificare l’empatia che si raggiunge con l’altro soggetto, la misurazione deve essere fatta sull’abilità che ha l’altro e, infine, l’intelligenza deve essere un tutt’uno con la propria personalità.

Per rendere realtà questo studio, numerosi scienziati si sono avvicendati in ricerche e test, in grado di realizzare una valutazione attendibile.

Per condurlo, secondo le ultime teorie, è bene fare ordine su tutti gli step che identificano il fenomeno. Ciò avviene solo sulla base dell’analisi individuale degli eventi che ogni persona conduce. Per esprimere un giudizio bisogna che il soggetto sia coinvolto a pieno in una situazione che viene analizzata.

L’intelligenza emotiva, quindi, può essere misurata solo tenendo conto di altri fattori, cioè, quelli esterni.

Solo così è possibile determinare il contesto che ha portato un certo soggetto a provare quei sentimenti, ad avere quella determinata posizione sul mondo esterno e quali influenze l’hanno portato a provare proprio certi stati d’animo.