Mandragora, la pianta dalle proprietà sedative

Tag: relaxsonno
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La mandragora, detta anche mandragola, è una pianta che contiene proprietà benefiche per l’uomo.

Scopriamole insieme.

Proprietà della mandragora

La mandragora appartiene alla famiglia delle Solanaceae e si riconosce per le tipiche radici che hanno un aspetto biforcuto vagamente antropomorfo. Proprio da questa caratteristica derivano le tante leggende che accompagnano la pianta fin dai tempi antichi.

La mandragora è nota soprattutto per alcuni suoi componenti che le conferiscono proprietà narcotiche e sedative. La pianta, infatti, ha la capacità di indurre uno stato simile a quello della fase REM del sonno.

Inoltre, la mandragora possiede proprietà analgesiche, ossia aiuta a ridurre il dolore ad esempio in caso di mal di denti o crampi intestinali. Infine, la pianta possiede anche proprietà afrodisiache, utili ad aumentare il desiderio e a combattere problemi di sterilità.

Utilizzi della mandragora

La mandragora, proprio per le sue proprietà sedative, viene utilizzata fin dall’antichità da coloro che hanno problemi a dormire. Tuttavia, oggi viene utilizzata in omeopatia anche per risolvere una serie di disturbi come cervicalgia, artrosi, nevralgia, crampi, emorroidi, stipsi, colite, insufficienza epatica, colon irritabile.

Ancora, la mandragora torna utile in caso di iperemesi gravidica, emicrania, tachicardia, aritmia, ulcere, gastrite e reflusso.

Mandragora: le controindicazioni

Pur tornando utile per risolvere diversi disturbi, la mandragora presenta molte e differenti controindicazioni. La pianta, infatti, è tossica e non commestibile, dato che contiene alcaloidi, gli stessi che contiene la Belladonna. Perciò la mandragora non va mai assunta ad alte dosi, perché può provocare allucinazioni, convulsioni, tachicardia, vomito e, nei casi più gravi, può portare alla morte.

Se si decide di assumere la mandragora, quindi, occorre chiedere consiglio ad un esperto, evitando quindi il fai da te e i rischi legati alla sua tossicità.

Vi sono dei soggetti che devono assolutamente evitare di assumere la pianta, come bambini, anziani e persone con patologie pregresse.