Panoramica completa sull’epilessia: origini e tipologie

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L’epilessia è una malattia che, se diagnosticata in maniera efficace, può migliorare il decorso della patologia.

Scopriamo insieme tutte le tipologie e la classificazione.

Metafora sula epilessia

Immagina di essere al volante, mentre ti stai dirigendo verso un incrocio di quattro strade. Ci sono posti che vorresti raggiungere e quindi sei impaziente, mentre invece le regole della strada stabiliscono un certo ordine con cui i conducenti devono attraversare l’incrocio. Sai che se dovessi sfrecciare superando il segnale di stop, causeresti un incidente con i guidatori che avevano il diritto di passare.

Avverrebbe un tamponamento a catena, i clacson suonerebbero e sentiresti il tuo collo indolenzito. Le tue sensazioni cambierebbero rapidamente, prendendo in considerazione diversi aspetti: da quanto aumenterà il costo dell’assicurazione della macchina, alla preoccupazione per gli occupanti delle altre auto.

I neuroni

Il cervello opera allo stesso modo. La maggior parte delle volte, i neuroni rilasciano impulsi elettrici ordinati che balzano attorno al cervello trasmettendo messaggi al midollo spinale, ai muscoli e ai nervi.

Ma quando i neuroni iniziano ad accendersi tutti in una volta, il cervello può essere soggetto a ingorghi.

Questa rapida e violenta accensione travolge il resto del cervello, causando il verificarsi di una crisi. L’epilessia è una malattia neurologica caratterizzata da crisi ricorrenti. Si stima che circa 50 milioni di persone in tutto il mondo soffrano di epilessia, ma è ancora una condizione poco compresa e stigmatizzata.

Origine dell’epilessia

Anticamente, si credeva che le crisi fossero delle comunicazioni alternative con il divino o con il diavolo.

Durante il 15º secolo, una crisi epilettica rappresentava la prova che si avesse a che fare con una strega.

Alcuni, quando pensano all’epilessia, potrebbero ricordare la foto in cui l’attrice Natalie Portman indossa un elmetto nel film del 2004 “La mia vita a Garden State”.

Il titolo del libro del 1997 “The Spirit Catches You and You Fall Down” si riferisce a come una famiglia del Laos abbia descritto gli attacchi epilettici della figlia.

Altri chiamano queste crisi tempeste elettriche nel cervello.

Ma quali sono le cause di queste tempeste elettriche, questi ingorghi? E cosa succede ad una persona che soffre di epilessia? Investigheremo su queste domande, partendo da come funziona una crisi. Il più delle volte, i neuroni del cervello si accendono 500 volte al secondo. Ovviamente questo accade nel cervello, ma come si manifesta nel corpo?

Crisi epilettiche

Potremmo avere qualche idea su come appaia una crisi epilettica: convulsioni, contrazioni, fuoriuscita di bava, ma non tutte le crisi sono uguali.

I dottori classificano le crisi in due grandi gruppi: crisi focali (talvolta chiamate crisi parziali) e crisi generalizzate.

Crisi focali

Le crisi focali si verificano in una sola area del cervello. Questi tipi di crisi sono sperimentati da circa il 60% delle persone che soffrono di epilessia. Le crisi generalizzate invece si verificano in entrambi i lati del cervello.

All’interno di questi gruppi, c’è ancora una vasta gamma di tipi di crisi, che a loro volta creano una vasta gamma di sensazioni.

Le crisi focali sono a loro volta suddivise in semplici o complesse.

Quando una persona soffre di crisi focali semplici, questa rimane cosciente ma sperimenta anormali sentimenti o sensazioni. La persona potrebbe percepire cose che non esistono. A volte, una crisi focale semplice si manifesta con un alone o indica che una crisi focale complessa sta per verificarsi.

Crisi focale complessa

Una crisi focale complessa comporta una perdita di coscienza, e la persona entra in uno stato onirico.

Vista da un osservatore, una persona che sta vivendo una crisi focale complessa può sperimentare comportamenti ripetitivi tra cui spasmi, battito di ciglia o camminare in cerchio.

Altri tipi di crisi epilettiche

Ci sono molti altri tipi di crisi generalizzate. Queste includono:

  • Le crisi di assenza che si verificano generalmente nei bambini. Come suggerisce il nome, la persona subisce rapide perdite di coscienza. È come se il bambino stesse fissando qualcosa, sebbene le palpebre potrebbero sbattere e i muscoli potrebbero contrarsi.

    Questi attacchi durano solo pochi secondi e poi il bambino riprende le normali attività, quasi alla stessa velocità di prima.

  • Le crisi cloniche che provocano convulsioni con movimenti a scatti su entrambi i lati del corpo.
  • Le crisi miocloniche che comportano spasmi nella parte superiore del corpo e degli arti. Potrebbe sembrare come se una persona avesse subito uno shock.
  • Le crisi toniche provocano un’improvvisa rigidità dei muscoli. Queste crisi sono più comuni durante il sonno.

  • Le crisi atoniche comportano una perdita di controllo muscolare, causando la caduta delle persone. Nonostante queste crisi possono essere veloci, possono causare cadute improvvise e conseguente ulteriore danno.
  • Le crisi tonico-cloniche che comportano una combinazione tra i sintomi delle crisi toniche e cloniche. La persona si irrigidisce rapidamente, perde conoscenza e presenta convulsioni con ripetuti scatti delle braccia e delle gambe.

Cosa è il piccolo male

Potresti aver sentito le frasi “grande male” e “piccolo male” usate per descrivere un attacco.

Questi termini sono considerati obsoleti e imprecisi, quindi non dovresti dare ascolto al medico che li usa. La crisi tonico-clonica è il termine per un attacco epilettico, mentre le crisi di assenza descrivono le crisi formalmente note come piccolo male.

La maggior parte delle crisi sono solitamente brevi, durando solo pochi secondi o al massimo qualche minuto. Il periodo dopo una crisi è conosciuto come stato post-critico e può includere mal di testa, dolore, confusione e affaticamento.

Se una crisi dura più di cinque minuti, la persona entra in uno stato noto come epilettico e richiede cure mediche.

Rimedi

Tuttavia, non tutte le crisi richiedono cure mediche. Se qualcuno vicino a te sta avendo una crisi, non dovresti lasciarlo chiamare il 118.

La cosa più importante da fare è restare calmi e compiere azioni che impediscano alla persona di farsi del male. Ruota la persona di fianco per prevenire che si soffochi, ma non provare a mettergli niente in bocca, come d’esempio un cucchiaio.

Molte persone cercano di farlo, pensando di impedire che l’individuo ingoi la propria lingua, ma questo non accade. Mettergli un cuscino sotto la testa, allentargli gli indumenti stretti e rimuovere oggetti vicini, sono tutte azioni che gli impediranno di provocarsi lesioni o danni personali; ma se la persona vuole passeggiare, permettigli di rifarlo.

Resta con lui fino alla fine della crisi e sii paziente mentre si riprende. A questo punto potrai decidere chi chiamare, come ad esempio il 118 se la persona è incinta, se la crisi dura più di cinque minuti o se si è si è ferita.

Altri tipi

Proprio come esistono più tipi di crisi, vi sono diversi tipi di epilessia. I dottori determinano quale tipo abbia una persona, osservando l’età del paziente, i tipi di crisi sofferti ed i test diagnostici (di cui parleremo nella prossima sezione). Prima di tutto, esaminiamo alcune delle forme più comuni di epilessia.

Epilessia rolandica benigna

L’epilessia rolandica benigna è una forma di epilessia infantile che solitamente viene superata in adolescenza.

Questa condizione è caratterizzata da crisi notturne che comportano spasmi, intorpidimento o formicolio, ma a volte possono verificarsi anche crisi tonico-cloniche più grandi.

Epilessia mioclonica giovanile

A differenza dell’epilessia rolandica benigna, l’epilessia mioclonica giovanile può manifestarsi all’avvicinarsi del momento della pubertà, e di solito è una condizione permanente. Come suggerisce il nome, le crisi miocloniche definiscono questa condizione, anche se sono possibili crisi tonico-cloniche o di assenza.

Sindrome Lennox – Gastaut

La sindrome di Lennox-Gastaut è una forma grave di epilessia che comporta diversi tipi di crisi e disabilità mentale. A differenza di altre epilessie infantili, questa si presenta per tutta la vita.

Epilessia riflessa

L’epilessia riflessa si verifica quando le crisi sono innescate da specifici fattori ambientali. Questi possono includere luci lampeggianti, rumori improvvisi, un certo tipo di musica, un certo tipo di movimenti, o essere toccati in certe parti del corpo.

Epilessia del lobo temporale

Nell’epilessia del lobo temporale le crisi focali complesse sono il tipo di crisi più comune, anche se sono comuni pure crisi focali semplici e crisi tonico-cloniche.

Le crisi che si verificano come parte dell’epilessia del lobo temporale sono spesso viste come difficili da descrivere. Il lobo temporale controlla l’emozione e la memoria, quindi le crisi spesso distorcono queste due cose. Le persone con epilessia del lobo temporale descrivono emozioni estranee, un fiume di ricordi che ritornano alla mente o allucinazioni.

Epilessia lobo frontale

L’epilessia del lobo frontale coinvolge disturbi nei centri motori e comportamentali nel cervello. Le persone con questo tipo di epilessia hanno maggiori probabilità di avere spasmi e rigidità su un lato del corpo.

Quando compare

L’epilessia può comparire a qualsiasi età, ma è più comune nei bambini piccoli e negli anziani. Il disturbo è comune nelle persone anziane a causa di altri condizioni neurologiche come l’ictus o la demenza. Le persone con età superiore ai 75 anni hanno un maggior rischio di sviluppare l’epilessia.

Allora, cosa causa l’epilessia? In alcuni casi, la causa è una lesione cerebrale, come un tumore, un ictus o un colpo alla testa. Quando i medici possono determinare la causa, l’epilessia è considerata sintomatica. In alcuni casi, l’epilessia viene ereditata, e alcuni geni sono i colpevoli.

Finora, gli scienziati hanno trovato più di 200 anormalità genetiche associate all’epilessia, ma in un grande numero di casi, i dottori semplicemente non sanno perché il paziente inizi ad avere le crisi. Quando i dottori non conoscono la causa delle crisi, il paziente si dice abbia l’epilessia idiopatica.

Epilessia criptogenetica è invece il termine per i casi in cui i medici non hanno abbastanza informazioni per decidere sei il caso è sintomatico o idiopatico; in questo caso, i dottori potrebbero avere sensazioni riguardo il caso che non possono essere dimostrate.

Mentre ci possono essere molte incognite riguardo ciò che provoca l’epilessia, i medici hanno una vasta gamma di strumenti per aiutare nella diagnosi di questa condizione. Continua a leggere per scoprire quali sono.