Cancro al pancreas: l’app che fa una diagnosi precoce

Può un selfie salvarti la vita? Forse sì, con l'app che può diagnosticare il cancro al pancreas grazie a una foto.

Quando si parla di cancro, conosciamo tutti l’importanza non solo della prevenzione ma anche della diagnosi precoce. Alcune neoplasie, però, sono particolarmente difficili da individuare. È il caso, per esempio, del cancro al pancreas. Ma un aiuto importante potrebbe venire da uno strumento inaspettato: il tuo smartphone. La nuova app BiliScreen aiuta a fornire le stime sui livelli di bilirubina nel sangue di una persona tramite selfie. Livelli elevati possono essere un precoce segnale di avvertimento per il cancro al pancreas, l’epatite e altre malattie.

Cancro al pancreas: una breve prospettiva di vita

Quando al defunto Patrick Swayze fu diagnosticato il cancro al pancreas nel 2008, gli vennero dati appena pochi mesi di vita. Sua moglie Lisa Swayze afferma che lui stesso le disse: “Sono un uomo morto”. Le brevi prospettive di Swayze erano basate su un tasso medio di sopravvivenza per le persone affette dalla malattia. Swayze in realtà sopravvisse oltre ciò, ma non di molto. Morì 20 mesi dopo aver ricevuto la diagnosi.

Il tasso di sopravvivenza per il cancro al pancreas è molto basso: per tutte le fasi messe insieme, il tasso di cinque anni è solo dell’8 percento. Questo perché tipicamente i suoi sintomi non si mostrano fino a che la malattia non si è diffusa oltre il pancreas. Perciò, una volta che il cancro viene individuato, è molto difficile da curare. La chirurgia, la radiazione e la chemioterapia sono tutte opzioni per il trattamento, ma secondo l’American Cancer Society, queste tipicamente prolungano la sopravvivenza e raramente curano la malattia.

L’app che diagnostica il tumore

Ma una nuova app per smartphone creata da un gruppo di ricercatori dell’Università di Washington è progettata per aiutare le persone a fare uno screening per il cancro al pancreas e altre malattie facendo qualcosa che probabilmente già fanno diverse volte al giorno. Ovvero scattare un selfie. L’app è descritta in un articolo che verrà presentato il 13 settembre a Ubicomp 2017, la Conferenza Internazionale Congiunta dell’Association for Computing Machinery sulla Computazione Pervasiva e Ubiqua.

Uno dei primi sintomi per la maggior parte delle persone affette da cancro al pancreas è l’itterizia, un ingiallimento della pelle e degli occhi causato da un accumulo di bilirubina nel sangue. La bilirubina è una sostanza nella bile che viene prodotta quando il fegato distrugge i vecchi globuli rossi. Essere in grado di individuare perfino il più subdolo elevato livello di bilirubina è cruciale per le persone che sono a rischio elevato di cancro al pancreas.

BiliScreen: un selfie può salvarti la vita

Ed è qui che arriva BiliScreen. L’app utilizza la fotocamera di uno smartphone più algoritmi di visione artificiale e strumenti di apprendimento automatico per riconoscere il più piccolo aumento nei livelli di bilirubina nella sclera (le parti bianche negli occhi di una persona). L’app può individuare livelli elevati di bilirubina prima che possano essere visti ad occhio nudo.

La premessa è abbastanza semplice. Gli utenti scattano un selfie con l’app BiliScreen utilizzando l’accessorio in stampa 3d annesso. L’app è anche in grado di controllare l’esposizione alla luce esterna per valutare l’eventuale influenza sul colore dell’occhio. Poi, l’app valuta le informazioni sul colore della sclera. Quell’informazione sul colore è poi collegata ai livelli di bilirubina utilizzando gli specifici algoritmi.

Durante lo studio iniziale su 70 persone, la BiliScreen ha identificato “casi di allarme” l’89,7% del tempo quando utilizzata con la scatola 3d. “Questo studio iniziale relativamente piccolo dimostra che la tecnologia ha del potenziale”, ha affermato in una dichiarazione il coautore, Dr Jim Taylor, professore presso il Dipartimento di Pediatria della Facoltà di Medicina dell’Università di Washington. Il passo successivo è iniziare a testare l’applicazione su più persone a rischio di itterizia e altre condizioni, così come attuare più upgrade e miglioramenti, incluso eliminare il bisogno della scatola 3d.

Le app che ci salvano la vita

BiliScreen è un’app che potrebbe rivoluzionare la vita dei malati di cancro al pancreas. Ma non è l’unico modo in cui il nostro smarphone può salvarci la vita. Sono molte ormai le applicazioni che consentono di diagnosticare precocemente patologie anche gravi.

SkinPrevention, per esempio, permette di scattare delle foto alla pelle, in zone con nei e macchie sospette. In questo modo si possono controllare nel tempo queste formazioni che possono trasformarsi, talvolta, in tumori della pelle.

Addirittura con Doc 24 è possibile contattare un medico 24 ore su 24 e chiedere una visita in videochiamata a qualsiasi ora del giorno e della notte. Per usufruire del servizio è necessario abbonarsi per 15 euro al mese. Con Dottori.it si può entrare nella più grande rete italiana di medici sul web.

Esistono poi applicazioni che consentono di prenotare rapidamente visite mediche o di trovare l’ospedale più vicino se vi trovate lontano da casa.

Infine, molte donne scelgono lo smarphone come strumento per diverse funzioni “al femminile”. Per esempio, per monitorare il proprio ciclo mestruale (Maya) o i propri valori durante la gravidanza.

Scritto da Stefania Bosisio

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