Piante irritanti per l’uomo: quali sono quelle da evitare

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Il pianeta Terra è popolato in ogni suo angolo da un numero svariato di piante appartenenti a specie differenti.

Alcune di esse sono benefiche per l’ambiente e per l’organismo, per esempio possono proteggere da sostanze tossiche come lo smog o rappresentare un rimedio naturale per gli inestetismi della cute, ma altre ancora sono altamente irritanti per la pelle dell’uomo.

Quali sono le piante irritanti

Molte erbe possono sembrare innocue o addirittura attraenti per la loro particolare struttura estetica. Nell’effettivo, però, possono essere composte da sostanze chimiche altamente nocive.

Riconoscerle non risulta sempre facile, per questo motivo è buona norma evitare il contatto con piante di cui non si conosce l’origine. Tra le più comuni si collocano:

  1. Ortica: tra le più celebri è conosciuta anche dai più piccoli per la sua velenosità al contatto con la pelle umana. I rami e le foglie di questa pianta sono ricoperti da un liquido composto da istamina, serotonina e acido formico, sostanze altamente irritanti.

    Quando il liquido si sprigiona causa delle macchie rosse sulla pelle. Per quanto l’ortica possa essere temuta, la sua azione non è pericolosa e si può curare facilmente anche con rimedi naturali.

  2. Panace di Mantegazza: di origine straniera,venne esportata dagli inglesi in Italia a scopo decorativo e ornamentale vista la sua imponente eleganza. In contrapposizione alla sua bellezza, la linfa generata dalla pianta può causare gravi danni se entra in contatto con gli occhi dell’uomo fino a portare, nei casi più gravi, alla cecità.

    Invece, in corrispondenza con la pelle causa cicatrici durature, bolle, vesciche e produzione di pus.

  3. Alianto: riconoscibile per l’odore sgradevole delle sue foglie, cresce spontaneamente in natura in quanto si è adatta velocemente a quasi tutti i climi. Sia le foglie che i fiori sono causa di eritema e prurito per la pelle dell’uomo.
  4. Gigaro: simile alle calle per le sue foglie, questa pianta velenosa è nota con il nome di “Pan di serpe”.

    Le sue bacche sono di colore rosso e causano dermatiti per l’uomo, fortunatamente l’aspetto poco invitante invita le persone a non toccarle.

  5. Aconite Napello: incantevole e affascinante, rappresenta una tra le prime piante mortali viventi nell’habitat italiano. I suoi petali vestono le sfumature più belle del viola tanto da essere utilizzare per impreziosire i giardini di molte abitazioni, ma nascono spontaneamente nelle zone alpine. Il suo veleno, chiamato aconitina, può causare anche la morte preceduta dal coma.

    Se ingerita in piccole dosi le conseguenze sono diarrea, vomito, crisi respiratoria e infine paralisi di alcuni arti. L’intervento medico deve essere immediato.

  6. Lantana Camera: considerata un sempreverde dall’aspetto raffinato e vivace grazie alla particolarità dei suoi fiori di cambiare colore con il passare del tempo. Viene spesso utilizzata per allontanare le zanzare, ma i suoi semi ed il fogliamo possono diventare una minaccia per l’organismo se ingeriti, soprattutto dai bambini che potrebbe essere attratti dall’aspetto ammaliante.

    Le conseguenze potrebbero manifestarsi con prurito in tutto il corpo e problemi intestinali, quindi è necessario munirsi di guanti per la cura della pianta ed evitare la sua coltivazione in presenza di bambini piccoli.