Quanta pasta si può mangiare a dieta? Le dosi consigliate

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La pasta non è un alimento che si accosta in maniera corretta allo stile di vita dell’uomo sedentario; quest’affermazione, pur sofferta, è il frutto di una considerazione molto più ragionata e profonda rispetto ai banali e modaioli concetti dietetici di ultima generazione.

Scopriamo quanta pasta mangiare a dieta e le dosi consigliate.

La dieta e la pasta: le dosi consigliate 

La pasta è un alimento altamente energetico e ricco di carboidrati. Si considera che, in un regime alimentare medio, una porzione di pasta (80g) con un cucchiaio d’olio (10g) e un po’ di formaggio (10g) apporta circa 415 kcal, ovvero fino al 20-25% del fabbisogno complessivo.

In definitiva, con un apporto calorico elevato e un indice glicemico (IG) medio-elevato, la pasta non risulta un alimento semplice da gestire nel contesto di una dieta dimagrante.

La pasta, come altri carboidrati, però è fondamentale anche nella dieta. Persino un sedentario può consumare una porzione di pasta senza ingrassare, purché rispetti le reali necessità energetiche del proprio organismo.

In un regime dietetico ipocalorico dimagrante:

Mangiare pasta al massimo 3 volte la settimana

Non superare mai i 60-70g di pasta per porzione

Consumare la pasta SOLO una volta nella giornata e mai a cena.

Associare sempre la pasta a un condimento più povero possibile di grassi e più ricco possibile di fibra alimentare solubile (ricordando che anche le verdure contengono calorie).

Prediligere pasta di tipo dietetico, quindi integrale o meglio PASTA PER DIABETICI (ipocalorica, ricca di fibra e con indice glicemico basso).

Prediligere i formati di pasta a indice glicemico più basso.

Mangiare pasta soprattutto nei giorni di maggior movimento fisico.

Mangiare la pasta dopo il contorno.

Seguendo queste indicazioni, non solo anche i soggetti sedentari possono consumare la pasta senza il timore di ingrassare, ma quelli in sovrappeso possono inserirla nella dieta ipocalorica dimagrante senza vanificarne l’efficacia terapeutica complessiva.

Prima di tutto la pasta non è nemica della dieta. Il problema è, semmai, nei condimenti: eccedere un po’ troppo con i sughi o l’olio è una pratica che, a lungo andare, potrebbe essere il vero ostacolo per il dimagrimento. Ma quante dosi di pasta vanno mangiate?

Secondo quanto indicato dalla Società italiana di nutrizione umana, vengono infatti consigliati ogni giorno 80 grammi di pasta, riso, mais, orzo o farro.

Per condirla un segreto c’è: unire in un’unica ricetta la verdura prevista come contorno alla pasta e utilizzare lì tutto l’olio a disposizione per il pasto.

Per quanto riguarda la pasta fresca, invece, puoi calcolare dagli 80 ai 100 grammi a testa. Un’ottima pasta fresca sono i tortellini, con una sfoglia all’uovo e il ripieno di carne e di verdura.

Perché piace tanto la pasta nella dieta?

Mangiarla favorisce la sintesi dell’insulina che, a sua volta, facilita l’assorbimento del triptofano, l’amminoacido precursore della serotonina, che regola la sensazione di benessere. Il suo gusto è abbastanza neutro, con una tendenza verso il dolce. 

Durante la masticazione la consistenza passa da elastica a corposa e cremosa, altra sensazione che tendiamo a preferire rispetto ad altre, come la secchezza.

Nella dieta mediterranea la pasta (come anche il pane) occupa un ruolo importante. Il nostro stato di salute dipende molto dal modo in cui ci nutriamo ogni giorno. Un’alimentazione sana e corretta prevede cibi garantiti, possibilmente locali e di stagione e soprattutto un equilibrio tra carboidrati, vitamine, proteine e minerali.