Cause psicologiche dell’autolesionismo e come si cura

Tag: causecura
Condividi

L’autolesionismo è un atto che implica il provocarsi dolore fisico infliggendosi da soli bruciature, tagli e qualunque altro tipo di lesione.

Questo comportamento è legato ad alcune cause psicologiche e viene messo in atto per via della difficoltà di esprimere le proprie emozioni negative. Il Manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali ritiene questa pratica un disturbo che spesso coinvolge adolescenti e giovani adulti.

Cause psicologiche dell’autolesionismo

Ci sono molte cause psicologiche che possono provocare comportamenti di autolesionismo, infatti non ne esiste una specifica che scateni l’autolesionismo da sola. Risulta infatti più corretto parlare di un insieme di fattori e di eventi che provocano dei traumi molto grandi.

Spesso il problema dell’autolesionismo riguarda soggetti che hanno subito abusi sessuali, fisici o psicologici di qualunque tipo. Anche le vittime di bullismo e coloro che vivono in ambienti familiari molto particolari possono soffrire di questo problema. Non è raro nemmeno scoprire autolesionismo in persone che in famiglia hanno casi di patologie psichiatriche.

Il motivo per cui gli autolesionisti mettono in atto questo genere di comportamento è legato alla volontà di tenere sotto controllo l’ansia e lo stress per poter trovare sollievo.

Spesso le persone si fanno del male anche per scaricare rabbia e frustrazione oppure per cercare una distrazione dalla propria sofferenza emotiva compiendo atti che gli provochino dolori fisici. Un altro motivo che spinge a questo comportamento è legato alla volontà di riacquisire il controllo del proprio corpo o delle proprie emozioni. Non è raro infine farsi del male per comunicare il proprio malessere al mondo esterno che pare non volersene accorgere.

La cura

Per curare l’autolesionismo è bene seguire alcuni trattamenti specifici. La psicoterapia è molto utile per scoprire e gestire i problemi che hanno scatenato l’autolesionismo e permette di regolare il carico emotivo negativo che il paziente prova. Anche le terapie farmacologiche possono aiutare, infatti spesso vengono somministrati antidepressivi e rilassanti per ridurre la compulsività degli atti autolesionistici.