Connessioni tra autismo e ADHD

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Sono molti i disturbi che provocano un’alterazione nel comportamento dei bambini.

Due tra i più diffusi sono l’autismo e l’ADHD, ovvero il deficit di concentrazione e iperattività. Tra queste due condizioni ci sono diverse sia analogie che differenze. Ma pare che potrebbero addirittura avere un’origine comune. Continua a leggere per saperne di più.

Autismo e ADHD

Le parole autismo e ADHD fanno paura ai genitori, che vorrebbero non averci mai a che fare. Quando mamma e papà osservano i figli che crescono, spesso trovano difficile distinguere un semplice atteggiamento “strano” da un disturbo neurologico.

Un fenomeno simile avviene quando si osservano dei bambini particolarmente attivi. Durante i primi anni di vita, è cruciale consultare il pediatra in modo che possa notare i cambiamenti nel comportamento nel corso del tempo. Ci sono vari disturbi che vanno a braccetto con il disturbo da deficit di concentrazione e iperattività (ADHD), che si presenta negli anni prescolari, e tra questi ci sono quelli dell’apprendimento. La maggior parte dei disturbi dell’apprendimento si manifestano in maniera diversa, tuttavia, dai sintomi dell’autismo.

Nonostante i bambini affetti da ADHD e quelli affetti da autismo possono comportarsi diversamente, è stato dimostrato che questi due disturbi sono entrambi causati, in parte, dallo stesso gene.

L’ADHD può manifestarsi in bambini e adulti autistici. Molti bambini autistici mostrano comportamenti connessi all’iperattività e alla disattenzione quando iniziano ad andare a scuola. Tuttavia, i medici concordano nel dire che quando il bambino cresce diventa più facile stabilire la differenza tra i due disturbi.

I bambini sani

Osservando lo sviluppo dei bambini, è bene far riferimento alle seguenti pietre miliari. Un bambino sano dovrebbe:

  • Piangere, ridere e mostrare interesse a 5 mesi
  • Guardare il viso di chi parla entro i 5 mesi
  • Fare vocalizzi o imitare il parlato entro i 12 mesi
  • Gesticolare (puntare il dito) entro i 12 mesi
  • Dire due o tre parole entro i 16 mesi
  • Dire qualche frase o sapere il nome degli oggetti entro i 18 mesi
  • Rispondere alle domande in maniera non verbale (annuendo o meno con la testa) entro i 18 mesi.

Cosa fare

Cosa dovrebbero fare, quindi, i genitori di un bambino affetto da autismo o ADHD? Per prima cosa bisogna cercare una strategia per migliorare l’attenzione e la concentrazione del bambino. Naturalmente, queste strategie variano a seconda del disturbo riscontrato e anche dello stesso bambino. In generale, bisogna tenere conto di questa differenza. I bambini affetti da ADHD tendono a non mantenere la concentrazione su nessun argomento o attività.

Per loro è molto facile distrarsi e passare da un interesse all’altro.

I bambini autistici, invece, tendono a presentare le cosiddette monomanie. Questo significa che possono essere estremamente interessati a uno specifico argomento, che può variare dopo un certo arco di tempo. Di questo argomento il bambino saprà ogni cosa e, se è comunicativo, ne parlerà in modo ossessivo. Tale comportamento è particolarmente evidente in certe tipologie dello spettro autistico, come la sindrome di Asperger.

Sarà invece estremamente difficile far concentrare il bambino su argomenti che non rientrano nella sua sfera di interesse.