Intestino irritabile: tutto quello che devi sapere

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La sindrome da intestino irritabile (IBS) generalmente si riferisce a ricorrente diarrea e/o costipazione. Questa comune condizione, definita anche colon spastico o irritabile, è spesso associata a gonfiore, gas in eccesso e dolore addominale.

Cause e rimedi

La IBS non ha una sola causa distinta. Molti pazienti lamentano problemi lunghi una vita intera, mentre altri segnalano un inizio nell’età adulta. A provocarla possono essere brutta infezione oppure un pesante utilizzo di antibiotici. Dato che i sintomi variano, è probabile che diversi fattori giochino un ruolo nello sviluppo di questa condizione.

Particolarmente efficaci nella cura di questa patologia si sono rivelate la piperina e la curcuma. Secondo alcuni studi, infatti, i componenti della piperina sono in grado di regolare il metabolismo di carboidrati e grassi e sono anche in grado di aumentare la produzione di succhi gastrici. Inoltre, questa sostanza è in grado di favorire la digestione ed è antiflogistica, ovvero riduce se non addirittura elimina l’infiammazione dell’intestino. Per questo motivo, si rivela un ottimo metodo per trattare questa patologia.

La curcuma, invece, aiuta la depurazione dell’organismo ed è in grado di curare l’infiammazione cronica di basso livello. Proprio grazie alla sua azione antinfiammatoria, si rivela particolarmente efficace nel trattamento dei disturbi legati all’intestino irritabile. Esistono in commercio numerosi prodotti a base di piperina e curcuma che possono portare innumerevoli benefici.

Dieta corretta

Per far fronte alla IBS in maniera appropriata, fattori come la dieta, la digestione, il sistema immunitario e lo stress dovrebbero essere presi in considerazione. La dieta, in particolare, dovrebbe essere curata in modo costante e attento, dato che cibi altamente lavorati solitamente aggravano la sindrome dell’intestino irritabile. Il consumo elevato di zucchero, caffeina e dolcificanti artificiali possono avere una serie di effetti negativi sull’intestino.



Un apporto inadeguato di frutta e verdura predisporrà l’intestino a cattiva digestione e gonfiore. Qualsiasi cibo che non sia digerito può essere un fattore scatenante per la IBS. I responsabili di questa patologia sono solitamente i prodotti caseari, quali latte, formaggio e cibi che contengono caseina, e i cereali che contengono glutine, ovvero orzo, segale, avena, frumento e farro.

La causa scatenante è spesso una reale allergia o un’intolleranza digestiva. I sintomi che si manifestano a seguito dell’assunzione di questi cibi possono presentarsi entro pochi minuti o diverse ore dopo che sono stati ingeriti. È inoltre possibile che cibi che in precedenza non avevano mai creato problemi possano non essere più tollerati in età adulta.

Abitudine corrette

La cosa più saggia che un paziente che soffre di IBS può fare è tenere un diario alimentare. In esso, devi avere una colonna per i cibi e un’altra per i sintomi. Impara ad evitare qualsiasi cibo che crei dei problemi, facendo una dieta di eliminazione, ovvero astenendoti dal consumo dei cibi in questione per due settimane.

Se il cibo è un fattore scatenante, i dolori all’intestino dovrebbero diminuire in circa 10-12 giorni. Alla fine delle due settimane, aggiungi nuovamente il potenziale fattore scatenante alla dieta. Se i sintomi ritornano, quel cibo è un problema e dovrebbe essere evitato finché non sia stata fatta luce sui sintomi.

Una buona abitudine è anche quella di leggere le etichette e provare a mangiare cibi che non siano lavorati. Evita lo sciroppo di glucosio ad elevato tenore di fruttosio e gli oli parzialmente idrogenati. Questi ingredienti, infatti, possono andare oltre le naturali capacità digestive del corpo. Un’ottima abitudine è anche assumere almeno sei porzioni di frutta fresca e verdura al giorno. Inoltre, è essenziale bere molta acqua nel corso della giornata, specialmente se la costipazione è un problema.

Integratori

Per combattere la sindrome dell’intestino irritabile è anche possibile assumere alcuni integratori che possono aiutare il regolare funzionamento. In particolare, alcuni risultano essere particolarmente efficaci:

  • I probiotici sono batteri buoni che rinforzano il sistema immunitario all’interno del tratto intestinale, mantenendo sane le pareti intestinali. Dovrebbero essere considerati per pazienti con intestini molli o con una storia di uso frequente di antibiotico.
  • I fermenti digestivi possono essere assunti al momento dei pasti per assistere il corpo nella scomposizione del cibo. Indizi di una cattiva digestione, dovuta alla produzione insufficiente di enzimi da parte del corpo, includono eccessi di gas e intestini molli o gonfiore immediatamente dopo il pasto. Il cibo che non viene scomposto può agire come fonte di batteri potenzialmente dannosi all’interno degli intestini. I fermenti digestivi non dovrebbero essere assunti da pazienti con una storia di ulcere allo stomaco o all’intestino.
  • Le capsule di olio di menta piperita sono raccomandate per coloro che soffrono di dolore e spasmi. Queste lavorano rilassando il muscolo liscio del colon, solitamente la causa di questo dolore, e dovrebbero essere assunte nel momento dei pasti.

Legame con allergie

Il test delle allergie è spesso negativo in pazienti che soffrono di sindrome dell’intestino irritabile. A prescindere da questi risultati, determinati cibi sono evidenti fattori scatenanti per alcune persone. La causa potrebbe essere legata a un’allergia o semplicemente un’intolleranza. I test attuali possono confermare un caso di celiachia, ovvero un’incapacità genetica di digerire il glutine che causa infiammazione del tratto gastrointestinale e problemi di assorbimento.