Nei sospetti: quando diventano pericolosi

Tag: neipelle
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Nei benigni e maligni: se fosse semplice distinguerli, molti problemi si risolverebbero.

Invece solo un dermatologo può indagare in maniera precisa la natura dei nei e individuare quelli maligni e anche quelli che sono a rischio e potrebbero trasformarsi in melanomi.

Macchie della pelle

Le macchie sulla pelle non sono tutte uguali e andrebbe individuata la loro natura. Si possono generalmente dividere in due gruppi: quelle che sono legate all’invecchiamento cutaneo e compaiono dopo i 40 anni e quelle che possono comparire anche in giovane età e dipendono da un accumulo di melanina a volte anche molto esteso.

Le macchie cutanee dell’invecchiamento sono chiamate cheratosi e dipendono da un accumulo di cheratina che si forma per il rallentamento del ricambio fisiologico della nostra pelle. Le cellule infatti si rinnovano completamente nel giro di un mese e il passare degli anni spesso provoca un rallentamento di questo meccanismo di ricambio.

Per eliminare tali macchie si può ricorrere al laser, alla radiofrequenza focalizzata o ai peeling dermatologici. Alcune di queste macchie possono con il tempo evolvere in tumore della pelle.

Nei maligni

Il melanoma è un tumore maligno causato dalla proliferazione dei melanociti, ovvero le cellule che producono melanina. Le cause che portano a questa situazione sono da ricondurre ad un’esposizione esagerata alle radiazioni ultraviolette, anche se nel 10% dei casi si riscontra una familiarità.

Sono soprattutto i soggetti con pelle chiara e con molti nei sull’epidermide che corrono un rischio maggiore. In alcuni casi infatti il melanoma è la trasformazione di un neo benigno pre esistente.

Prevenire è il sistema migliore per combattere il melanoma e controlli accurati da parte del dermatologo sono fondamentali per stabilire quali nei sono a rischio e quali no.

Nei benigni

I nei benigni sono macchie della pelle che tutti, anche in piccolo numero, abbiamo. Perché si formano i nei? Perché vi è un accumulo di melanociti, ovvero delle cellule che producono la melanina, essenziale per proteggere la pelle dal sole. I melanociti dovrebbero essere distribuiti in maniera uniforme, ma in alcuni casi si sviluppano uno attaccato all’altro e originano i nei.

Di nei ve ne sono una quantità davvero enorme e nel tempo sono stati classificati e studiati da specialisti. Variano in base alla tonalità del colore e in base alla forma; vi sono poi quelli lisci e rugosi, con o senza peli. La cosa importante è cercare di tenerli sotto controllo, perché in alcuni casi possono evolversi in formazioni maligne.

In genere i nei non sono pericolosi e in alcuni casi possono anche dare alla pelle, specie del viso, una caratteristica a tanti gradita.

In alcuni casi però, anche i quelli benigni vanno tolti perché creano fastidio (sono sporgenti o troppo numerosi). Chi ha la pelle ricoperta da molti nei, dovrebbe cercare di porre attenzione ad eventuali modificazioni degli stessi. E’ bene, in quel caso, rivolgersi ad un dermatologo che analizzerà le formazioni una a una e stenderà una mappatura per tenerne sotto controllo il numero.