(Adnkronos) – La violenza sulle donne continua la sua drammatica escalation con un aumento nel 2025 rispetto all'anno precedente. Ma dietro questo dato spaventoso, ce n'è un altro che fa ugualmente paura: quello delle donne che provano a liberarsi da un partner violento che non accetta la decisione e si vendica infliggendo una punizione per l'abbandono e segni indelebili che cambieranno per sempre la vita della vittima. In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che ricorre il 25 novembre, il progetto RigeneraDerma, nato da un'idea di Maurizio Busoni, ricercatore e docente del master di Medicina estetica dell'università di Camerino e dell'università di Barcellona, offrirà a 500 persone la cura gratuita delle cicatrici con Biodermogenesi, metodologia per la rigenerazione dei tessuti cutanei al 100% italiana presente in 32 Paesi nel mondo. Un percorso di rinascita che ha già aiutato Filomena Lamberti, Maria Antonietta Rositani e Pinky: tutte hanno beneficiato delle cure gratuite del progetto RigeneraDerma che si pone un nobile obiettivo: riparare il danno funzionale per migliorare la vita delle donne vittime di violenza di genere. Chi può aderire? Oltre alle donne vittime di violenza – spiega una nota – il progetto è aperto anche a persone di entrambi i sessi economicamente svantaggiate. Per tutti le terapie saranno erogate interamente pro-bono. Non potranno essere coinvolti: pazienti affetti da dismorfofobia; pazienti psicologicamente non stabili; pazienti non sani; pazienti con reddito medio, medio/alto o alto. "RigeneraDerma ci mette di fronte persone devastate da coloro che dichiaravano di amarle. Il nostro obiettivo è aiutarle giorno dopo giorno a ritrovare fiducia in se stesse e negli altri, intraprendendo un percorso destinato a migliorarne le cicatrici, a mitigarne le conseguenze psicologiche e a migliorare il loro livello di qualità della vita", dichiara Busoni. La nota ripercorre le storie di alcune delle donne che RigeneraDerma ha aiutato. Filomena Lamberti è stata la prima donna in Italia vittima di acido, che le fu versato nella notte dall'ex marito su testa, volto, mani e décolleté. Dopo essere stata tra la vita e la morte ed essere stata sottoposta a ben 30 interventi, Filomena presentava anche danni funzionali e problemi respiratori per via della retrazione del naso. A 10 anni di distanza da quel tragico episodio, grazie ai trattamenti pro bono ha riacquistato la sensibilità dei tessuti, tanto da riuscire a "sentire nuovamente il vento sul volto", come lei stessa ha raccontato. I risultati ottenuti sono stati pubblicati su una rivista specialistica, 'Bioengeneering'. Maria Antonietta Rositani è scampata al tentativo di omicidio da parte dell'ex marito che le diede fuoco nel 2019 a Reggio Calabria. Dopo 20 mesi in ospedale tra terapia intensiva e decine di interventi chirurgici, la donna presentava ustioni di III grado sull'80% del corpo, diffuse sugli arti inferiori, con fibrosi estese e profonde. Aveva difficoltà a muovere le gambe e problemi anche semplicemente a stare ferma in piedi. Grazie alle cure ricevute, oggi racconta commossa: "Ora inseguo felice la mia nipotina". Da un punto di vista clinico sono state documentate la ricomparsa del reticolo venoso superficiale, ripresa della sudorazione e della sensibilità, ricomparsa dei peli. Un risultato mai registrato in letteratura medica prima d'ora, si evidenzia nella nota, pubblicato su 'Bioengeneering'. Parvinder Aoulakh, nota a tutti come Pinky, è la donna di origine indiana, cresciuta in Italia, aggredita dall'ex marito con un combustibile e poi con le fiamme davanti ai propri figli di 2 e 5 anni. L'India – si legge – è un Paese in cui, purtroppo le donne sono quotidianamente aggredite con acido e date alle fiamme dai mariti, anche semplicemente perché il coniuge è stanco di loro e per poterle ripudiare ha prima bisogno di sfigurarle. "RigeneraDerma si pone una mission nobile, cui ogni medico dovrebbe voler aderire, quasi come se fosse una volontà istintiva – afferma Salvatore Marafioti, senologo, chirurgo generale ed estetico, tra i primi ad aderire pro bono a RigeneraDerma – Sulle vittime di violenza abbiamo ottenuto risultati incredibili. Il contatto con queste donne, con le loro storie e il loro dolore ha arricchito me e i colleghi che hanno messo a disposizione pro bono tempo e professionalità, sia da un punto di vista professionale che sotto il profilo umano. Non credo esistano altre realtà di supporto in grado di ottenere risultati di questa portata". Dallo scorso 3 novembre Biodermogenesi, con il progetto RigeneraDerma, è partner ufficiale della Polizia di Stato per offrire un aiuto concreto alle donne vittime di violenza. Secondo il protocollo d'intenti, "il progetto RigeneraDerma, volto alla terapia pro-bono delle cicatrici di donne oggetto di violenza di genere o domestica, basato sull'uso di Biodermogenesi, è partner ufficiale della Polizia di Stato, con la quale collabora al fine di curare tali donne e di organizzare e promuovere attività di formazione ed informazione, convegni, workshop, tavole rotonde, con il coinvolgimento di primari esponenti del mondo scientifico e accademico, per promuovere la cultura della prevenzione e la tutela delle fasce più deboli, ma anche della comunità tutta, contro lo stalking, mobbing e bullismo, attraverso l'interazione di più professionisti con competenze diverse, che si interfacciano per offrire strumenti di risoluzione del problema a 360 gradi".
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