Disuguaglianze nell’accesso alle cure per gli over 65: Analisi della situazione in Italia

Un'analisi dettagliata delle difficoltà che gli anziani incontrano nell'accesso ai servizi sanitari in Italia.

In Italia, la questione dell’accesso alle cure per la popolazione anziana, in particolare per coloro che hanno superato i 65 anni, si presenta come un tema di grande rilevanza. I dati provenienti dalla sorveglianza Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) offrono uno spaccato della situazione attuale, evidenziando tanto i progressi quanto le gravi disuguaglianze che persistono.

Nel contesto della Giornata Internazionale dell’Anziano, celebrata il 1° ottobre, è emerso un dato positivo: la percentuale di anziani che rinunciano a prestazioni sanitarie necessarie è diminuita dal 23% nel biennio 2022-2023 al 18% nel biennio successivo. Tuttavia, questo miglioramento non è uniforme e colpisce in modo particolare le categorie più vulnerabili della popolazione.

Disuguaglianze economiche e geografiche

Le statistiche rivelano che la percezione del proprio stato economico gioca un ruolo fondamentale nella decisione di accedere a cure mediche. Tra coloro che affrontano “qualche difficoltà” economica, il tasso di rinuncia si attesta al 25%, mentre per chi dichiara di trovarsi in “molte difficoltà” il numero sale addirittura al 40%. Questo fenomeno evidenzia come le barriere economiche possano limitare seriamente l’accesso alle cure necessarie.

Il peso delle liste di attesa

Tra le motivazioni che spingono gli anziani a rinunciare a visite ed esami, le liste di attesa occupano una posizione di rilievo. Circa il 66% degli intervistati ha indicato questo fattore come la principale causa della loro impossibilità a ricevere cure adeguate. Questo problema è ulteriormente aggravato dai costi elevati delle prestazioni sanitarie, che hanno visto un incremento significativo nel numero di persone che rinunciano per motivi economici, passando dall’8% del 2022 al 16% nel 2024.

Un’analisi territoriale

Un’altra dimensione importante da considerare è la variabilità geografica nell’accesso alle cure. I dati mostrano un chiaro gradiente che favorisce il Nord rispetto al Sud Italia: nel Nord, il tasso di rinuncia è pari al 13%, mentre al Centro raggiunge il 18% e nel Mezzogiorno sale fino al 23%. Questo scarto evidenzia disparità significative nell’efficacia dei servizi sanitari offerti e nella loro accessibilità.

Le conseguenze per la salute degli anziani

A subire maggiormente la rinuncia alle cure sono gli anziani con condizioni di salute più fragili. Infatti, il 25% di coloro che affermano di avere due o più patologie croniche si trovano a dover rinunciare a prestazioni sanitarie essenziali. Ciò pone un ulteriore interrogativo sulla capacità del sistema sanitario di rispondere alle esigenze di una popolazione in crescita e sempre più vulnerabile.

Utilizzo dei servizi sanitari

Un aspetto preoccupante è la polarizzazione nell’utilizzo dei servizi sanitari. Solo il 41% degli anziani intervistati ha dichiarato di utilizzare esclusivamente il servizio pubblico, mentre oltre la metà, pari al 59%, ricorre a prestazioni a pagamento, sia in modo totale che parziale. Questo dato suggerisce una crescente dipendenza da servizi privati, che possono non essere accessibili a tutti.

Il panorama dell’accesso alle cure per gli anziani in Italia presenta un quadro complesso. Mentre alcuni segnali di miglioramento sono evidenti, le disuguaglianze legate a fattori economici e geografici continuano a rappresentare una sfida significativa. È fondamentale che il sistema sanitario si impegni a garantire un accesso equo e tempestivo alle cure per tutti, affinché nessuno venga lasciato indietro.

Scritto da Staff

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