Argomenti trattati
Il sabato mattina, nel suggestivo giardino del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, si è svolta un’iniziativa speciale in onore della Giornata Mondiale sulla SLA, promossa dall’associazione AISLA Lazio. Questo evento ha avuto come obiettivo quello di offrire un momento di benessere a tutti coloro che si prendono cura quotidianamente delle persone affette da questa malattia.
Un gruppo di caregiver, familiari, volontari e operatori sanitari si è riunito per partecipare a una sessione di yoga, un’attività pensata per promuovere il rilassamento e la connessione con se stessi, elementi fondamentali per chi vive quotidianamente situazioni di stress e responsabilità.
Un momento di respiro e gratitudine
Il workshop di yoga è stato guidato da Irene Cipriani, vicepresidente di AISLA Lazio e insegnante esperta in questa disciplina. Cipriani ha invitato i partecipanti a intraprendere un percorso improntato su respiro, ascolto e gratitudine verso se stessi e gli altri. “Lo yoga mi ha insegnato che si può affrontare il dolore senza esserne sopraffatti”, ha condiviso Cipriani, evidenziando il valore di questo incontro come un segno di riconoscenza per chi si dedica con amore e impegno ai malati.
Il potere del respiro
La pratica del respiro consapevole è stata un elemento centrale della sessione. Attraverso esercizi mirati, i partecipanti hanno potuto sperimentare come un semplice atto di respirare possa diventare un potente strumento di rilascio dello stress. Questi momenti di pausa sono essenziali per chi si trova spesso a fronteggiare situazioni emotivamente impegnative.
Un impegno condiviso per la cura
L’iniziativa ha rappresentato un esempio tangibile di collaborazione tra il Policlinico Gemelli IRCCS e il Centro Clinico NeMO Roma “Armida Barelli”, entrambi fortemente impegnati a porre la persona al centro delle proprie attività. Il professor Mario Sabatelli, direttore clinico del Centro NeMO e presidente della Commissione Medico-Scientifica di AISLA, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, affermando: “La SLA non ha ancora una cura definitiva, ma ha bisogno di attenzione e cura costante. La cura va oltre le terapie: è una relazione che si stabilisce tra chi assiste e chi riceve assistenza”.
Il professor Sabatelli ha voluto porre l’accento sull’importanza di supportare non solo i malati, ma anche i loro caregiver, i quali spesso si trovano a dover affrontare un carico emotivo e fisico considerevole. “Prendersi cura di chi si prende cura è fondamentale”, ha concluso.
Supporto e comunità
La Giornata Mondiale sulla SLA, un’iniziativa globale sostenuta dall’International Alliance of ALS/MND Associations, rappresenta un’opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa malattia e dare voce a chi la vive ogni giorno. AISLA, che dal 1983 è al fianco delle persone affette da SLA e delle loro famiglie, ha organizzato numerosi eventi in tutto il paese per celebrare questo giorno speciale.
A Roma, l’incontro di yoga ha costituito un momento di pausa e riflessione, un’opportunità per riconnettersi con se stessi e ricevere supporto. La comunità ha dimostrato la propria solidarietà, creando un ambiente accogliente e incoraggiante per tutti i partecipanti.
L’incontro yoga organizzato da AISLA Lazio rappresenta una piccola ma significativa iniziativa nel panorama delle attività dedicate alla SLA, dimostrando quanto sia importante prendersi cura di chi offre il proprio amore e supporto ai malati. Un gesto semplice, ma carico di significato.



