(Adnkronos) – Aumentano le nuove sostanze psicoattive (Nps) circolanti in Italia – ne sono state identificate 79 – che possono essere impiegate nei casi di violenza sessuale. Parliamo di sedativi, narcotici come il Gbl e il Ghb, ma anche oppiacei, stimolanti, cannabinoidi e allucinogeni: sostanze spesso sciolte in un drink all'insaputa della vittima per stordirla e favorire il cosiddetto 'drink spiking', un'aggressione sessuale. A novembre è stata lanciata dalle farmacie di Roma e provincia un'iniziativa in ottica di prevenzione e sensibilizzazione: la distribuzione di 1.500 kit rapidi per il rilevamento di sostanze stupefacenti versate nelle bevande. In pochi giorni ne sono stati distribuiti già 720, suscitando grande interesse. L'iniziativa 'Il consenso non si scioglie in un drink' è nata grazie alla collaborazione tra Federfarma Roma, Farmaciste insieme, Associazione Telefono Rosa, Associazione Differenza Donna, Associazione PonteDonna, Casa delle Donne Lucha y Siesta, Centro Donna Lisa, Cooperativa Be Free e GenerAct. Gli stick (kit Cyd – Check Your Drink) permettono un controllo rapido e discreto: basta una goccia di bevanda sull'area reattiva per osservare subito un marcato cambio di colore in presenza delle sostanze ricercate. Il kit è stato progettato per riconoscere un'ampia gamma di sostanze, con accuratezza fino al 98% per chetamina, Ghb, cocaina e scopolamina, la cosiddetta 'droga dello stupro'. E' possibile consultare il calendario con le farmacie aderenti e le date in cui sarà possibile ritirare il kit Cyd – Check Your Drink sul sito e sui social di Federfarma Roma. L'Adnkronos Salute ha partecipato a una giornata di distribuzione a Roma alla Farmacia Po. Come funziona il kit? "All'interno ci sono delle strisce con due colorazioni, una gialla e una rosa – spiega Giorgio Damiani, titolare della farmacia – La persona a cui è stato offerto un drink, o che ha un sospetto rispetto a una bevanda, potrà con un dito toccare il drink e poi le strisce. Se si colorano vuol dire che c'è una sostanza psicoattiva che può essere cocaina, scopolamina, benzodiazepina, o altre che servono ai malintenzionati per far perdere i sensi e stordire una persona". Attenzione, però: non sempre ciò che è nel drink può essere rilevabile. "Sostanze colorate di rosso – precisa il farmacista – possono dare dei falsi positivi, se c'è il lime o il limone possono dare dei falsi negativi. L'iniziativa vuole essere di sensibilizzazione soprattutto ai giovani: state attenti a ciò che accade nei locali e in alcune situazioni a rischio. Il kit è un aiuto, ma non è una soluzione". "Il valore dell'iniziativa è informativo – racconta Valeria Bertoni, volontaria di Donne in genere del Centro antiviolenza Donna Lisa – è un nuovo metodo per approcciarci alle persone e combattere le droghe dello stupro. Cerchiamo di fare formazione, di sensibilizzare e di coinvolgere le fasce d'età più basse. Si deve riflettere sul tema del consenso che – conclude – deve essere libero, informato e sempre esplicito. In questo modo di possono prevenire le violenze dirette dovute all'uso delle sostanze stupefacenti.
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