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Nel corso degli anni, il concetto di maternità ha subito notevoli mutamenti, influenzato da vari fattori sociali ed economici. Oggi, sempre più donne scelgono di rimandare la gravidanza, affrontando sfide legate alla carriera professionale, all’istruzione avanzata e alla stabilità economica. Questo ha reso la crioconservazione degli ovociti, o egg freezing, una soluzione molto discussa e utile per preservare la fertilità.
I fatti
La crioconservazione degli ovociti è una tecnica medica che consente alle donne di congelare i propri ovociti per un uso futuro. Questa procedura è stata inizialmente sviluppata per aiutare pazienti che dovevano affrontare trattamenti oncologici, ma nel tempo è stata estesa anche a coloro che desiderano semplicemente rimandare la maternità. La preservazione della fertilità è diventata quindi un’opzione accessibile non solo per motivi medici, ma anche sociali.
Il processo di crioconservazione
Il percorso per la crioconservazione degli ovociti inizia con una valutazione medica approfondita. La donna si sottopone a esami ormonali e a un’ecografia per valutare la propria riserva ovarica. Questi test sono fondamentali per determinare la quantità di ovociti che si possono recuperare e congelare. Successivamente, si procede con una stimolazione ormonale, che permette di far maturare più ovociti in un ciclo, al contrario di quanto avviene naturalmente, dove generalmente si matura un solo ovocita.
Dopo un periodo di monitoraggio, durante il quale vengono effettuate ecografie per seguire la crescita dei follicoli, si passa al prelievo degli ovociti. Questo avviene tramite un intervento transvaginale, poco invasivo, che consente di recuperare gli ovociti per il congelamento. Infine, gli ovociti vengono sottoposti a una rapida congelazione con la tecnica di vitrificazione, che consente di mantenere inalterata la loro struttura cellulare.
Accesso e costi della crioconservazione
In Italia, il costo della crioconservazione degli ovociti può variare, con una spesa media che si aggira intorno ai 7.000 euro, a cui si aggiungono eventuali costi annuali per la conservazione. Mentre il Servizio Sanitario Nazionale copre le spese per le pazienti oncologiche, le donne che desiderano congelare i propri ovociti per ragioni sociali devono affrontare costi significativi. Ciò ha portato a un crescente dibattito sull’importanza di rendere questa opzione accessibile a tutte.
Iniziative e proposte di legge
Recentemente, in alcune regioni italiane, come la Puglia, sono stati attivati programmi di sostegno economico per le donne che desiderano procedere con il social freezing. Tali iniziative mirano a fornire un contributo economico a donne in determinate fasce di età e con un reddito specifico, rendendo la crioconservazione più accessibile. Inoltre, diverse petizioni stanno circolando per chiedere che la crioconservazione degli ovociti venga riconosciuta come un diritto e coperta dal SSN per tutte le donne, indipendentemente dalle ragioni per cui scelgono di congelare i propri ovociti.
Il futuro della maternità e della fertilità
La crioconservazione degli ovociti rappresenta una risposta alle sfide contemporanee legate alla maternità. Con l’aumento dell’età media delle donne al momento della nascita del primo figlio, è fondamentale disporre di strumenti che consentano di pianificare la gravidanza in modo più flessibile. La possibilità di congelare gli ovociti non solo offre alle donne un’opzione per preservare la propria fertilità, ma contribuisce anche a una maggiore equità sociale, garantendo a tutte le donne il diritto di scegliere quando e se diventare madri.
La crioconservazione degli ovociti è un tema di grande rilevanza che merita attenzione e discussione. È necessario promuovere politiche che ne favoriscano l’accesso e la consapevolezza, rendendo questa pratica un’opzione valida per tutte le donne che desiderano gestire il proprio percorso riproduttivo in modo autonomo e consapevole.



