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Negli ultimi anni, la dieta mediterranea è tornata prepotentemente alla ribalta, non solo come un modo di mangiare, ma come un patrimonio culturale da valorizzare e preservare. Recentemente, si è tenuta un’udienza multilaterale delle Nazioni Unite a New York, focalizzata sulla prevenzione delle malattie non trasmissibili (NCDs) e sulla salute mentale. Durante questo incontro, il rappresentante Coldiretti, Luigi Scordamaglia, ha sottolineato l’importanza di adottare diete scientificamente validate, come appunto la dieta mediterranea.
Scordamaglia ha affermato che è essenziale educare le nuove generazioni a scegliere alimenti naturali, limitando il consumo di cibi ultraprocessati, i quali sono tra le principali cause di mortalità prematura nei paesi industrializzati. Tra le proposte emerse, vi è la diffusione della dieta mediterranea anche nella ristorazione collettiva e il riconoscimento ufficiale di questa dieta come strumento preventivo per le NCDs.
Percezione e realtà della dieta mediterranea
Un’indagine condotta da BVA Doxa per conto della Fondazione Edamus ha rivelato che il 93% degli italiani considera la dieta mediterranea salutare e l’88% la ritiene facile da seguire. Tuttavia, i risultati evidenziano un divario tra conoscenza e applicazione pratica. Infatti, il 31% degli italiani percepisce i costi legati alla dieta mediterranea come eccessivi, una percezione che si fa più forte tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, dove la percentuale arriva al 39%.
Ostacoli e opportunità
Un altro elemento che emerge dall’indagine è la gestione del tempo: il 13% degli intervistati ha affermato che la preparazione dei pasti rappresenta un ostacolo. Questi dati suggeriscono che la frenesia della vita moderna influisce notevolmente sulle scelte alimentari. Tuttavia, solo una piccola parte degli intervistati (15%) ha trovato difficoltà nel reperire gli ingredienti o nel seguire le ricette, il che indica che le barriere sono più legate a abitudini consolidate piuttosto che a fattori oggettivi.
Alimenti chiave e benefici percepiti
La stessa indagine ha messo in evidenza quali siano i cibi più associati alla dieta mediterranea: verdure e ortaggi sono citati dall’89% dei partecipanti, seguiti dall’olio d’oliva (81%), dalla frutta (79%) e dal pesce (76%). Questi alimenti sono ampiamente riconosciuti come fondamentali per la salute, in linea con i principi della dieta mediterranea che privilegia il consumo di vegetali e fonti proteiche magre.
Inoltre, i legumi hanno ottenuto una menzione significativa (62%), mentre la carne bianca è stata citata dal 46% e la carne rossa solo dal 18%. Questo riflette una crescente consapevolezza dei benefici per la salute legati a un’alimentazione equilibrata e varia. La dieta mediterranea non è solo un regime alimentare, ma rappresenta un modo di vivere e una visione per il futuro.
Eventi per la promozione della dieta mediterranea
Per promuovere ulteriormente questo stile di vita, dal 30 maggio al 1° giugno si svolgerà a Capaccio Paestum il Dmed – Salone della Dieta Mediterranea, dove il pubblico avrà l’opportunità di partecipare a incontri con esperti, degustazioni e laboratori. L’obiettivo è trasformare la teoria in pratica, facendo conoscere al pubblico i valori e i sapori autentici della dieta mediterranea.
Durante questi eventi, si discuterà anche di salute, ambiente e inclusione sociale, per sottolineare la dieta mediterranea come un valore non solo nutrizionale, ma anche culturale. L’importanza di educare i giovani a una alimentazione sana e bilanciata sarà al centro di queste iniziative, con l’auspicio che la dieta mediterranea possa diventare un pilastro della salute pubblica e del benessere globale.
